Pane e grassi sono se non da evitare almeno da ridurre drasticamente in ufficio, se non si vuole ingrassare e soprattutto avvertire quel terribile senso di sonnolenza che abbassa notevolmente la produttività. Un equilibrio nutrizionale che non è sempre facile da mantenere al lavoro e che a volte richiede l’aiuto di professionisti e non solo di noiose insalate e fettine di pollo senza condimento. Nascea a tal proposito, il progetto Food che è l’acronimo di Fighting Obesity through Offer and Demand.
In questo modo sarà più facile soprattutto nelle aziende dove è prevista una mensa aziendale fornire ai lavoratori il giusto pasto che possa pure garantire maggiore salute più a lungo. Sono state portate a termine delle ricerche in merito su 52.000 consumatori e 5000 ristoranti e i risultati sono stati presentati di recente al Parlamento europeo per cercare di cambiare durante la settimana abitudini e stili di vita che possono risultare sbagliati e causare effetti sgraditi sin da quando tornati alla propria postazione, non si riesce davvero più a muovere un dito ma si ha solo voglia di dormire.
Come si dice “mal comune mezzo gaudio” ed, infatti, meno del 15 per cento dei lavoratori dei sei Paesi ha associato al concetto di alimento bilanciato quello di cibo con poche calorie. Non è sempre così e l’educazione alimentare dave partire proprio da ogni lavoratore. Coniugare gusto e salute si può limitando il consumo ad esempio di burro, panna, grassi saturi, dessert pesanti e antipasti trippo ricchi. Nelle mense dovranno essere serviti prodotti genuini e di qualità, con cotture rispettose e con l’ausilio dei consigli di validi nutrizionisti. Un progetto interessante l’ha lanciato ultimamente la Toscana con “Pranzo sano fuori casa”. I ristoratori che aderiscono al progetto, sono già più di 400 e garantiscono una cucina sicura e bilanciata, con l’ausilio dei prodotti del territorio evitando i grassi ma anche crema e panna per i dolci, liquori e zucchero nelle macedonie.