Nel 2013 il settore del turismo per l’economia italiana segna ancora un calo per numero totale di presenze e mostra un nuovo punto di equilibrio tra utenza straniera ed utenza nazionale. Lo riporta uno studio della società di studi economici Nomisma riferita ai dati dei primi dieci mesi dello scorso anno.
Complessivamente nel periodo analizzato il numero degli arrivi turistici in Italia ha registrato un calo del 4,3%. Di entità simile, 4,4%, è stato invece il calo delle partenze. Complessivamente quindi il Paese risente ancora in maniera marcata degli effetti della crisi che hanno ridotto la propensione agli spostamenti turistici. All’interno di questi dati globali si registrano però andamenti molto diversi tra gli utenti italiani e quelli stranieri.
Se infatti la componente nazionale segna numeri ancora molto negativi (-8,3% nelle partenze e -8,3% negli arrivi) quella estera mostra invece una sostanziale tenuta sui valori dell’anno precedente. Gli arrivi e le partenze degli stranieri hanno infatti registrato cali molto più contenuti e rispettivamente pari a -0,1% e -0,3%.
Per effetto di questo diverso andamento per la prima volta dal 1958 (cioè da quando sono disponibili le serie ISTAT) la presenza turistica degli stranieri ha superato quella degli italiani. Il pubblico “estero” ha infatti rappresentato il 50,4% degli arrivi ed il 50,1% delle partenze. Quinta destinazione internazionale dopo Francia, Usa, Cina e Spagna, l’Italia riceve i maggiori flussi turistici da Germania, Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svizzera e Austria.
Di questi scenari devono tener conto le aziende del turismo che sono chiamate a rimodulare la propria offerta all’interno di un mercato profondamente mutato nel giro di pochi anni. L’attuale situazione economica poco favorevole suggerisce peraltro che anche nei prossimi mesi il mercato interno resterà probabilmente debole ed che i soggiorni turistici saranno in media di durata più breve che in passato.
[Via | Nomisma]
[Photo Credits | OpenClipArt]
Commenti (1)