Toyota, potrebbe presto ritornare a produrre al 100 per cento, lasciando soltanto nei ricordi più profondi e cupi il disastro che l’11 marzo del 2011 ha causato morte, terrore e disastri a livello economico. Il terremoto del Giappone con conseguente tsunami, proprio nell’area dove si trovavano la maggior parte delle più grandi aziende del mondo, automobilistiche e non, ha messo quasi in ginocchio un intero Paese. Ora, però, è tempo di ricominciare. L’impresa di respiro internazionale ha anche confermato tra l’altro che le parti critiche nel post-sisma sono state ridotte da 1.200 a 30.
Secondo quanto ha riportato nelle scorse ore l’agenzia Kyodo, Toyota avrebbe anticipato di un mese la piena capacità riproduttiva velocizzando i lavori di ripristino delle aree a rischio e sperando che nella zona dove tutt’ora sono presenti fenomeni sismici, non torni il panico. La lista delle componenti che non erano al sicuro e non permettevano di lavorare in tutta tranquillità si è notevolmente ridotta e molto probabilmente ad ottobre si potrà ricominciare a pieno ritmo la produzione senza limitazioni rispetto ai normali cicli ante-terremoto.
Nei mesi passati si era parlato di novembre, ma già dalle ultime settimane un gruppo di manager dell’azienda avevano lasciato capire che Toyota stava lavorando duro e ben oltre gli orari normali, per poter sistemare i danni nel minor tempo possibile. Le perdite della produzione, del resto, vanno riprese prima possibile per evitare la crisi aziendale. Sembra che attualmente, addirittura, in termini di volume la capacità degli stabilimenti Toyota è già ai livelli precedenti al giorno del terremoto. Non tutti i problemi, comunque, sono stati superati perfettamente tanto che per alcuni specifici modelli mancano le parti e l’assemblaggio non può avvenire. Parliamo ad esempio della Toyota RAV4 e della Lexus RX fabbricate negli Stati Uniti. Queste ultime solo in autunno saranno di nuovo prodotte perchè mancano i sensori antiribaltamento realizzati espressamente per questi due tipi di vetture.