Una tendenza positiva in continua crescita: le donne in Toscana sanno quello che vogliono e decidono di fare impresa da sole con o senza le agevolazioni del caso. Se la poltrona migliore in ufficio spetta sempre al collega maschio, allora meglio prendere la situazione in mano e aprire una impresa al femminile. Questo ovviamente non significa affatto che altrove le ragazze siano meno sveglie ma di certo in questa regione i dati raggiunti sono veramente incredibili nel giro di poco tempo. Secondo i numeri raccolti, in particolare, a marzo 2011 le imprese in rosa arrivano a rappresentare il 23,9% del totale delle imprese regionali, pari a 416.622 unita’. La media nazionale, insomma, è stata superata del 23,4%.
La ricerca dell’Osservatorio sulle Imprese Femminili rivela, inoltre, che a fine marzo 2011il numero esatto di strutture gestite da donne erano 99.404 con 1.946 unita’ in piu’ rispetto a un anno prima (+2%). Il picco in tal senso, si registra a Grosseto con il 29,1% delle imprese grossetanea maggioranza femminile. A seguire, ecco le province di Livorno (27,3%), Prato e Massa Carrara con un buon 24,9%.
Esiste comunque secondo l’osservazione, un ambito che le donne inserite nel mondo dell’imprenditoria tendono a preferire e nel quale comunque hanno maggiore accesso. Si tratta dei servizi alle persone e alle imprese. Nelle ultime settimane, poi, aumentano di quantità pure le attivita’ professionali e scientifiche, le attivita’ finanziarie e assicurative ed i servizi di informazione e comunicazione. Ancora, le donne cominciano a dedicarsi al settore commerciale e al settore turistico e prima ancora a quello dell’agricoltura e della sanità. Si tratta di settori che si calcola potrebbero diventare quasi del tutto femminili. Buona la crescita a tal proposito anche del manifatturiero anche se ancora le cifre non sono esaltanti e così anche le costruzioni, ma l’aumento è piuttosto moderato e non si sa bene ancora in che direzione possa svilupparsi un ambito dove ancora comandano gli uomini.