La sveglia non suona, la colazione, non è pronta, i figli vogliono essere accompagnati a scuola, il traffico è assurdo e i mezzi di trasporto scioperano. Cronaca di una classica mattina come tutte le altre, le stesse che fanno sognare all’88 per cento degli italiani di lavorare da casa. Se prima capitava quasi sempre solo alle donne che in tal modo, potevano meglio seguire la famiglia, oggi tutti indipendentemente da età, stipendio e mansione sono arrivati al limite dello stress e con tutte le tecnologie presenti, si chiedono perchè devono ancora recarsi in ufficio.
Secondo un recentissimo studio sull’argomento, quindi, dopo la casa e la famiglia, il più grande desiderio degli abitanti del Belpaese è quello di poter optare per il telelavoro, cucinare in casa e lasciar l’auto ingarage riuscendo a racimolare sempre lo stesso stipendio e, per di più, senza spese.In più, al 26%, è già successo di lavorare da casa con un pc collegato via internet ma bisogna star attenti alle tante, troppe fregature che circolano su internet. A portare avanti questa indagine, è stato Duepuntozero per Manageritalia a fine marzo via web su un campione di 385 intervistati e i risultati sono stati presentati a Milano nei giorni scorsi, dimostrando che tre su quattro non hanno mai potuto intraprendere quello che sta diventando, sempre di più, uno stile di vita.
Guido Carella, presidente di Manageritalia conferma a tal proposito: “Ci sono tutte le premesse perche’ il telelavoro possa diventare il ‘cavallo di troia’ per imprimere un forte cambiamento al mondo del lavoro: aumentare produttivita’ e competitivita’,rendere il lavoro piu’ piacevole e migliorare la conciliazione con la vita privata. Un salto culturale che i dirigenti auspicano e che dovra’ partire proprio dalla capacita’ loro e di tutto il sistema di lavorare sempre piu’ per obiettivi, valutare le persone non sul controllo fisico, ma sui risultati raggiunti e quindi valorizzare il merito”. Solo il il 9% degli italiani ha svolto in modo continuativo questo lavoro, solo tutta la settimana o almeno un giorno alla settimana.