Il Belpaese è probabilmente come pochi Paesi al mondo, una riserva quasi inesauribile di alimenti tipici e difficili di riprodurre senza i prodotti specifici delle nostre terre, per questo il Made in Italy va assolutamente difeso a tutti i costi. Tutti ci citano anche all’estero e le lodi si sprecano, ma questo non fa altro che fornire ad altri Stati l’idea di copiare le eccellenze peculiari. Per tentare di preservare quanto più possibile, quello che davvero nasce nello Stivale, nelle scorse ore a Milano circa 150 industriali hanno dato vita a «Reparto Produzione» un’associazione a tutela del vero Made in Italy. Sotto questo nome, quindi, vengono raggruppate le imprese che si occupano di tutte le fasi dalla raccolta e reperimento alla lavorazione di ciò che poi viene portato in tavola.
prodotti Made in Italy
Made in Italy: Giappone manda in tilt l’export
Il Made in Italy esportato in Giappone è a rischio, dopo il terremoto che lo ha colpito e il conseguente tsunami. Un Paese in ginocchio che sta trascinando con sè tantissimi altri Stati, compreso l’export del Belpaese. Più di mezzo miliardo di trasferimenti di prodotti alimentari potrebbero rimanere bloccati per una crisi economica di un luogo, il Sol Levante, che muoveva il mercato globale molto di più di quanto forse si pensasse. Proprio il Giappone, infatti, prima del terribile evento sismico, era diventato tra i piu’ importanti mercati di sbocco dei prodotti base della dieta mediterranea.A confermare questa situazione e ricordare quanto guadagno aziendale c’era dietro ad una operazione di marketing e produzione del genere, è stata la Coldireti.
Made in Italy: in Veneto a rischio il settore calzature
Se la Tutela del Made in Italy è fondamentale e non solo a tavola, è sempre più sicuro che la sicurezza di scegliere un prodotto creato interamente nel Belpaese è continuamente messa a rischio. Questo perchè non sempre si riesce a risalire a tutte le fasi di produzione e in alcune aziende il controllo potrebbe sfuggire di mano. In Veneto, ad esempio, ma anche altrove sono i laboratori degli abitanti del Paese dagli occhi a mandorla a far tremare soprattutto gli imprenditori del settore delle calzature.
Tutela Made in Italy: maggiore controllo prodotti tipici
Negli ultimi mesi, a fianco di tutta una serie di articoli quasi sempre di natura non alimentare, a volte piuttosto costosi, firmati “made in Taiwan” o, nel caso di stoffe, “made in India” e così via dicendo, si è assistito ad un aumento costante di abiti e accessori con un più rassicurante “Made in Italy”. Si, perchè in questo modo dovrebbe essere più semplice risalire alla catena di produzione dell’oggetto e, soprattutto conoscere tecniche e materiali di lavorazione. Tuttavia, sono ancora molti i capi “quasi italiani” o comunque non realizzati nel Belpaese al 100%, con una certa rassegnazione dei consumatori. Le cose si muovono più velocemente, invece, per quel che concerne il cibo.