Il batterio killer che da settimane sta spaventando l’Europa è letale davvero, se non altro per l’economia del settore ortofrutticolo e, in questo senso, purtroppo, il Belpaese non fa eccezione. Molte di esse, soprattutto al nord, rischiano di collassare tanto che si comincia a parlare pure di prime chiusure e licenziamenti perchè in effetti le vendite sono al ribasso. La gente ha paura e molti ortaggi come ad esempio il cetriolo, anche se non sarebbe il vero responsabile o i germogli di soia, sono spariti dalle tavole.
imprese
Una azienda su tre in perdita dal 2005
A partire dal 2005 e almeno fino al 2009 se non oltre, una azienda su tre nel Belpaese è stata in perdita. Adesso le cose cominciano a migliorare, ma non sono poche le imprese che non riescono a rimettersi in piedi e crollano miseramente lasciando a casa decine di dipendenti in crisi. Il dato in questione riguarda soprattutto il suolo fiorentino dove è stato condotto un recente sondaggio ed è stato confermato che solo nel 2009 si è registrato un calo medio del fatturato fino al 9 per cento. Se parliamo di redditività, ciò significa un calo del 20-22%. Ancora una volta, poi, si può dire che sono state le strutture più piccole a pagare il prezzo più alto ma è anche vero che si sono dimostrate forti e hanno proseguito per la loro strada meglio delle imprese più grandi.
Istat: calano le aziende agricole
Ultimamente le notizie annunciate dall’Istat lasciano poco sperare e inoltre confermano come sia difficile uscire da un periodo di crisi che si è fatto strada, in effetti, nell’ultimo decennio. Più o meno dall’arrivo dell’euro, infatti, i portafogli degli abitanti del Belpaese hanno faticato sempre di più a riempirsi e il settore agricolo, in questo senso, non fa eccezione. Le aziende del settore secondo quanto reso noto dallo stesso istituto, che operano in giro per lo Stivale, hanno subito una diminuzione del 32 per cento che in ambito industriale è un dato piuttosto significativo.
Imprese, italiani e lavoro: quasi la metà sono preoccupati
L’Italia fatica a riprendersi dopo la crisi che per un paio di anni ha peggiorato una situazione economica già di fondo precaria e adesso giovani e non, si preoccupano per il proprio futuro lavorativo a rischio. Insomma nessuno può dirsi sicuro perchè chi ha un impiego teme di restare senza e chi non ce l’ha non riesce a trovarlo e si dispera. Il quadro generale è stato confermato da un’indagine su un campione di 800 lavoratori italiani condotta da Panel Data, un istituto di sondaggi di Padova.
Windows 8? Il 60 per cento delle aziende non molla XP
E’ quasi pronto Windows 8 che arriverà nei prossimi mesi per la gioia degli appassionati del computer e anche di chi semplicemente cerca di ottenere sempre prestazioni maggiori e più veloci dal proprio pc. Se gli utenti sono sempre informatissimi e aspettano con ansia la novità per scoprire cosa c’è in più rispetto a Windows 7, le aziende che dovrebbero essere sempre al passo e all’avanguardia, invece, restano indietro. Si calcola che nel 60 per cento dei casi usino ancora XP. La tecnologia, del resto, corre troppo veloce e non tutte le imprese riescono a restare dietro alle novità nel settore dei telefonini, computer e sistemi operativi ma di certo dovrebbero aggiornarsi un pò.
Produzione castagne a rischio: aziende in crisi
Le aziende che si occupano della raccolta, dello smistamento e della vendita delle castagne sono seriamente preoccupate perchè la prossima stagione sarà seriamente compromessa. Il rischio è piuttosto fondato in quanto uno dei punti di eccellenza della produzione agricola italiana è stato attaccato da un insetto killer che arriva addirittura dalla Cina. Frutti gustosi, calorici ma dal sapore ottimo che si possono preparare in tanti modi e piacciono praticamente a tutti, rischiano stavolta di restare solo un miraggio.Si perchè il temibile parassita si è già pericolosamente insinuato pure da noi e ha attaccato gli alberi dimezzando la fioritura e la successiva maturazione delle castagne.
Comunicazione aziendale e social network: minori a rischio
I social network fanno parte di organizzazioni aziendali di proporzioni enormi, con uffici dislocati nel mondo e con settori mirati per la comunicazione e il marketing. Delle vere e proprie imprese che seppure non vendono un prodotto in quanto gratuito, sponsorizzano non solo una idea ma un vero e proprio stile di vita. Eppure in questa complessa struttura lavorativa a ragnatela, c’è un falla, molto pericolosa: la tutela dei minori. Questi ultimi, infatti, non sono protetti a dovere, come conferma anche la Commissione Ue che ha invitato coloro che stanno dietro a queste enormi macchine in grado di collegare in tempo reale milioni di utenti, a cambiare velocemente questo stato di cose.
Aziende straniere in crescita in Italia
La situazione delle imprese italiane nel Belpaese? Resta precaria dopo la crisi economica, ma quel che è certo è che, invece, a godere di ottima salute da noi sono le aziende straniere. Il loro numero cresce costantemente e in modo esponenziale, tanto che a partire dal 2005 e fino allo scorso anno, quindi in circa 5 anni, le strutture a conduzione straniera hanno vissuto una incredibile primavera e proprio quando gli abitanti dello Stivale faticavano ad arrivare a fine mese a causa della recessione.
Produzione e dipendenti: spesso orari di lavoro disumani
Le grandi aziende, quelle stesse che producono oggetti di fama mondiale, sono spesso nell’occhio del ciclone perchè non rispetterebbero i dipendenti. Non stiamo parlando di piccole e medie strutture, ma di quelle imprese di respiro mondiale che tutti i giorni sfornano sul mercato gioiellini di natura telefonica o tecnologica, ai quali nessuno ormai sa più rinunciare. Già da mesi, ad esempio, circola la voce che costosi beni di consumo come ad esempio l’iPad 2, sono frutto di disumane condizioni di lavoro. A balzare agli onori della cronaca tutti i brand del settore, ma da tempo ormai si parla anche di Apple, che se da un lato viene elogiataper la completezza dei suoi prodotti e per la cura dei dettagli, tanto da aver battuto anche Google in quanto a successo, dall’altro non vive certo un buon momento.
Lavoro: sfruttare maggiormente i talenti “in rosa”
Prendono l’auto o la metro, accompagnano il figlio a scuola e poi arrivano in ufficio. Lavorano con amore e dedizione, quella stessa che dedicano alla famiglia. Tornano a casa, stanche, e solo qualche volta si concedono un’ora il palestra o dedicata al benessere, poi, cena, piatti e lavori di casa arretrati. No, non è il ritratto di donna ideale, ma di quasi tutte le ragazze che non rinunciano per necessità o piacere, alla propria indipendenza economica. Per loro tutto è più complesso, non perchè non abbiano complicità dai compagni, ma perchè comunque hanno maggiore responsabilità familiare. E’ proprio ora di dare un aiuto concreto, con orari di lavoro più flessibili o asili aziendali e, soprattutto, con posizioni concesse quando meritate.
Usa, le aziende scelgono le auto elettriche
Il caro carburante non perdona e non è un problema solo italiano. Se nel Belpaese, non sono pochi coloro che soprattutto nei periodi di festa preferiscono lasciare l’auto in garage per evitare di dover spendere cifre astronomiche, non va meglio negli Usa dove comunque è un momento in cui il cambiamento legato ai prezzi dei carburanti preoccupa. Terrorizzati non soltanto i consumatori, ma soprattutto gli imprenditori che sono a capo delle aziende. Come gestire le flotte aziendali in modo da rientrare nel budget? Insomma, se si è in possesso di un maggior numero di auto che servono a dirigenti e dipendenti, il disagio è tutt’altro che relativo. Lo stesso si può dire per le flotte commerciali e gli Stati Uniti, stanno cercando una soluzione adeguata e veloce da mettere in pratica.
Cina cara: le aziende italiane puntano alle Filippine
Occhi puntati sull’Asia per gli affari, ma se la Cina appare troppo cara e poco conveniente, poco male si guarda al mercato delle Filippine. Del resto, i dati ufficiali di Pechino sull’inflazione parlano di un superamento del 5% annuo ma c’è ancora di più. A questo si aggiunge il problema della difficoltà a reperire i manager e la manodopera. Questo perchè lo stesso Paese dagli occhi a mandorla per evitare fughe di massa di lavoratori, sta pensando bene di aumentare i salari in modo che tutti possano decidere di restare nella propria terra vicino ai propri cari.
Lavoro giovani: in Toscana solo stage retribuiti
Se tutte le regioni prendessero esempio dalla Toscana e si spera lo facciano a breve, in Italia si muoverebbe un piccolo ma interessante passo in merito al lavoro dei giovani. In questo angolo di Italia, infatti, a partire dal prossimo settembre, tutti gli stage saranno retribuiti. Una rivoluzione per il popolo dei ragazzi che hanno terminato gli studi ma sono ancora in cerca di occupazione e di specializzazione, non indifferente. Ovviamente si tratta di una vera e propria legge che va rispettata con una soglia minima del compenso che è stata fissata dalla Regione Toscana in 400 euro, di cui 200 a carico dell’ente regionale stesso e il resto dovuto dagli stessi datori di lavoro.
Comunicazione aziendale e social media marketing
Quali sono le ultime tendenze del marketing? Che cosa manca nelle aziende italiane ed estere e presto, invece, cosa farà parte del settore tecnico di ogni struttura? Secondo una nuova indagine condotta da Regus su un totale di oltre 17mila tra managers ed imprenditori di oltre 80 Paesi, sembra che le imprese legate ai social media marketing, ovvero il marketing lanciato attraverso i social network e i social media in generale vivano una primavera molto positiva.