Aziende e ferie: dipendenti in vacanza senza limiti

 Non è un titolo accattivamte, ma la pura realtà. Non illudetevi, però, in Italia questa tendenza deve ancora arrivare. Come sempre nelle mode del momento, l’idea è nata e ha trovato subito sviluppo in America con il nome di “Unlimited Vacation”. Immaginate che bello potrebbe essere alzarsi dalla propria scrivania, salutare i colleghi e non dover invece chiedere con mesi di anticipo le settimane di riposo, concordando il piano ferie secondo le esigenze dell’impresa. In più non dovreste nemmeno controllare in busta paga i vostri giorni a disposizione. Negli Usa si moltiplicano le strutture che permettono oggi ai dipendenti di scegliere i giorni in cui restare a casa quando vogliono senza fissare un limite massimo, ma andiamo a scoprire nel dettaglio come funziona questa soluzione innovativa.

Telefonia aziendale: ecco la National Geographic Travel SIM

“Viaggiavo spesso tra l’italia e gli Stati Uniti e, anche se esistevano gia’ cellulari compatibili sia per la rete GSM italiana che quella Americana, le tariffe erano e tutt’ora sono altissime. Io preferivo avere due carte SIM, una per l’America e l’altra per l’Italia. Per me che sono bilingue non presentava un problema, ma pensavo ai turisti che non parlano l’inglese. La mia proposta era di offrire carte SIM per diversi paesi, disponibili prima ancora di partire e con le istruzioni comprensibili. Tre anni fa abbiamo presentato la National Geographic Travel SIM, ossia, una carta SIM roaming. Il vantaggio di questa SIM e’ soprattutto il fatto che offriamo le chiamate in arrivo gratuite in piu’ di 70 paesi. Attualmente abbiamo clienti da tutto il mondo che acquistono attraverso il sito, www.cellularabroad.com e sono sempre molto soddisfatti di aver risolto il problema delle telefonate dall’estero”. Esordisce così Sebastian Harrison che dalla California ha lanciato da qualche anno un servizio molto interessante per viaggiatori e aziende che permette di risparmiare moltissimo sulle telefonate. In più, non esclude di aprire anche una serie di uffici pure in Italia, sua patria di adozione.

Como festeggia le sue 358 imprese in più

 Cresce la voglia di impresa, di raggiungere interessanti obiettivi aziendali e di riprendere quota con guadagni interessanti dopo la recente crisi economica. Se lo spettro della recessione fatica a sparire, cambia invece l’atteggiamento degli imprenditori e si calcola che solo a Como il saldo fra strutture iscritte al Registro Imprese (794) e cessazioni (436) è stato positivo. A conti fatti, insomma, sono state circa 358 le nuove aperture e si spera che il prossimo rapporto evidenzi ancora una situazione così positiva.

Emilia Romagna: il settore ortofrutticolo perde 16.000 aziende

 Due lustri, un periodo di tempo che può sembrare lungo ed, invece, è piuttosto breve almeno per trasformazioni di questo genere. Non ci sono dubbi, la tendenza è negativa e l’Emilia Romagna, così come anche altre regioni di Italia dovrà presto correre ai ripari. Tra il 2000 e il 2010, quindi, secondo il censimento agricolo solo in questa regione del Belpaese, sono state ben 16.000 le aziende che hanno chiuso i vattenti lasciando colture a perdersi e manodopera a casa. Mancano infatti il 40% di aziende frutticole e il 37% di aziende orticole. In pratica ogni 365 giorni, in media sono sparite nella zona ben 1600 aziende ortofrutticole, una tendenza più che pericolosa.

Aziende eco-certificate crescono: in testa la Lombardia

 Ciao crisi economica, è ora di investire: non è proprio così che vanno le cose, non si cancella un periodo buio in un secondo, però la volontà degli imprenditori c’è tutta ed, infatti, le imprese italiane sono sempre più attente a migliorare le condizioni di budget interne ed esterne, al fine di poter riprendere ad inseguire obiettivi ambiziosi. In tutto questo diventa sempre più importante la certificazione ambientale, sia per rispettare in pieno la legge, che per convinzioni personali legate al rispetto della natura che ci circonda da parte di chi ne è a capo. In testa, in questo senso, si piazzano regioni come Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Se queste restano, quindi, le più eco-certificate al Nord, nel Mezzogiorno ecco vincere Toscana e Campania. L’analisi è di Accredia, l’Ente Unico Italiano di Accreditamento.

107mila aziende in più in tre mesi

 Se è vero che le aziende nascono e muoiono quasi alla velocità della luce, è altrettanto sicuro che molti imprenditori tentano ancora di dare scacco matto alla crisi economica. Ecco, quindi, che dopo tanti sforzi qualcosa si muove in positivo e la natalità e mortalità delle imprese subisce dei sensibili cambiamenti. Gli ultimi dati li ha confermati Unioncamere su dati InfoCamere, parlando del trimestre aprile-maggio-giugno del 2011. Il bilancio demografico delle imprese, infatti, controllato grazie ad attente osservazini dei registri camerali, ha segnato un saldo positivo complessivo per 38.959 unità. Nello specifico, quindi, il numero di iscrizioni è stato pari a 107mila e in linea con lo stesso periodo del 2010.

Aziende in rosa, per fare uscire l’Italia dalla crisi

 Le donne oggi desiderano più che mai raggiungere il giusto successo dopo una carriera lavorativa sempre in salita, nonostante evidente talento. E’ chiaro che non tutte le esponenti del sesso femminile vantano una mente da genio e felici intuizioni, ma la regola vale per buona parte di esse che tutt’ora fanno fatica a farsi largo in una società comunque maschilista. Se il Paese invecchia perchè per impegnarsi duramente il proprio lavoro si rimanda il più possibile il momento di fare figli, è altrettanto sicuro che affidabilità, precisione e capacità di svolgere più compiti sono qualità presenti in una ragazza di solito. L’aumento costante di aziende in rosa, dunque, potrebbe davvero fare uscire il Paese dalla crisi ma occorrono ancora agevolazioni e situazioni che possano incrementare una positiva tendenza.

Aziende: crescono i finanziamenti alle imprese

Le imprese tornano, seppure in modo molto cauto, ad investire e per riportare agli antichi splendori le strutture e i mezzi a disposizione, ma mai gli stipendi, chiedono prestiti alle banche che in tal modo hanno ricominciato ad erogarli con una certa costanza. In particolare, il calcolo legato allo scorso aprile secondo gli ultimi studi parla di una cessione che ammontava ad una cifra pari a 172.451 milioni di euro, se parliamo di strutture con meno di 20 addetti.

Imprese in Italia: crescono tra cauto ottimismo

 Crisi o miglioramento, dati positivi o appena discreti: non è mai chiara la condizioni delle imprese italiane e anche gli esperti del settore sembrano essere piuttosto incerti sul futuro della nostra economia pure a livello aziendale. Intanto da qualche tempo, l’anagrafe delle imprese dello Stivale vede una crescita di 39mila unità. Questo almeno se parliamo del secondo trimestre del 2011. A fornire questi dati è stato l’ultimo rapporto Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere. A questo punto, quindi, il recupero al termine della crisi sembra piuttosto veloce e comunque costante, anche se nei primi giorni i numeri in tal senso erano ancora più alti.

Tutela ambientale solo per una azienda su tre

 Vivere in un Paese “pulito” è un sogno al momento irraggiungibile. Non si parla solo di valori quali l’onestà e la fratellanza, ma anche e soprattutto di ecosostenibilità. Si calcola che l’Italia per questioni di budget, ma anche di volontà non è ancora impegnata in prima linea in tal senso. L’economia del Belpaese, infatti, si fonda su moltissime piccole e medie imprese che all’ambiente poco si rivolgono ed, infatti, l’attenzione verso questa problematica così fondamentale e moderna, interessa soltanto una azienda su tre. Chi vuole vedere il cosiddetto bicchiere mezzo pieno allora dice che si tratta di un segno positivo ma, in realtà, bisognerebbe fare molto di più per la natura anche al lavoro, che occupa la maggior parte delle ore delle nostre giornate.

Aziende ed economia: crisi e cassa integrazione straordinaria

 La crisi economica non lascia un attimo di tregua e nonostante il ricorso alla cassa integrazione ordinaria sia leggermente calato lasciando ben sperare, in realtà sale per necessità di cose quella straordinaria. Il calo di vendite e il ristagno della situazione produttiva nel Belpaese sono purtroppo una conferma per le imprese che arriva giorno per giorno. Se diamo una occhiata alle percentuali, quindi, i decreti di cigs sono cresciuti nel primo semestre, sullo stesso periodo dello scorso anno, del +9,29% per un totale di 3.883, coinvolgendo 5.778 unita’ aziendali territoriali.

Le aziende agricole resistono in Sicilia

 Le aziende agricole tendono a sparire dall’Italia, ma resistono in Sicilia dove il processo di modernizzazione anche delle colture non ha bloccato del tutto un settore fatto in buona parte dal duro lavoro dell’uomo. I dati in questione sono stati rilevati dal sesto censimento dell’agricoltura dell’Istat sui numeri raccolti nel 2010 in raffronto al precedente rilevamento del 2000. Ad avere la peggio, ancora una volta, le piccole aziende e infatti, nell’ultimo decennio molte strutture in apertura sono cresciute passando da 5,5 ettari a 7,9 ettari (+44,4%) e quindi la superficie coltivata scende solo del 2,3%. La maggior parte delle imprese è concentrata in cinque regioni, vediamo quali sono:

Google+, Facebook e il futuro delle aziende social

Se ancora le aziende italiane faticavano a rendersi conto di quanti guadagni potevano ottenere utilizzando per la loro attività un mezzo veloce e immediato come i social network, adesso se è possibile la situazione diventa ancora più complicata. Si perchè dopo Facebook arriva Google Plus con grafica simile e moltissime promesse e il confronto diventa inevitabile. Il secondo al momento è solo in fase sperimentale, concesso su inviti ad alcuni utenti e non aperto alle aziende, ma finito questo periodo le promesse di diventare indispensabile per chi ha una impresa sono concrete. In questo modo Google combatte ad armi pari il re dei social aggiungendo le cerchie con le quali gli amici possono avere accesso solo a determinate aree di informazini, scelte dallo stesso utente.

Auto elettriche: arrivano nuovi modelli anche per le aziende

 Le auto elettriche sul mercato italiano stanno per arrivare e in questo momento è difficile prevedere se avranno o meno un grande successo. Di sicuro potrebbero essere molto interessanti pure per le aziende che rinnoverebbero in modo alternativo le proprie flotte, dopo il periodo di crisi economica si spera ormai alle spalle. I primi arrivi più unici che rari, in effetti, erano riservati proprio alle imprese e avevano una funzione, più che altro a livello dimostrativo-sperimentale. Altri modelli sono stati consegnati a clienti selezionati, ma ora stanno per essere davvero alla portata di tutti. Quali sono i prodotti sui quali potremo contare nei prossimi mesi? Scopriamolo insieme: