Istat: aziende agricole in mano a laureati trentenni

 Giovanissimi e laureati, possibilmente con una età che non supera i trenta anni: è la figura tipo di chi oggi dirige una azienda agricola secondo quanto riferito dall’Istat. Nella maggior parte dei casi, il motivo è presto spiegato: questo tipo di attività in linea di massima si tramanda direttamente di generazione in generazione e viene affidata ai ragazzi direttamente dai propri genitori, ma non sono rare le situazioni diverse in cui i ragazzi mostrano una vera e propria passione per il settore, attualmente un pò in crisi.

Due imprese in rosa per ogni azienda fallita

 Quando si dice “una buona notizia e una cattiva”. Voi quale volete sapere per prima? Del resto sono l’una la curiosa conseguenza dell’altra e si calcola che per ogni impresa fallita, nel frattempo nascano due aziende in rosa. Che l’imprenditoria femminile viva un ottimo momento lo sappiamo già da tempo e, in effetti, dopo anni di sorpassi verso la poltrona più importante e mesi interi in casa a cullare i propri figli, per le donne è l’ora di tornare seriamente in campo.

Energie rinnovabili: nuovi investimenti su scala mondiale

 E’ un momento finalmente più che positivo per le energie rinnovabili, tanto che sono partiti, su scala mondiale, una serie di investimenti nel settore che potrebbero portare nel breve e lungo termine a guadagni sia per le imprese interessate che per gli utenti che decideranno di usufruirne. Si calcola che solo nel 2010 si sia arrivati ad una cifra di 211 miliardi di dollari rispetto ai 160 miliardi del 2009. Questo secondo quanto riferito dal rapporto “Global Trends in Renewable Energy Investment 2011″ curato da Bloomberg New Energy Finance per conto dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente).

Buoni pasto: i primi a saltare per la crisi economica

 Da tre anni la crisi economica non lascia tregua e tutte le volte che la tv ci rimanda immagini positive poco poi corrispondono ad una realtà fatta di licenziamenti, budget assente e in generale guadagni scarsi. I primi a saltare sono i piccoli privilegi che per le famiglie e anche per i lavoratori erano comunque comodi. Parliamo in primo luogo dei buoni pasto, amati e odiati soprattutto per il loro basso importo il più delle volte e sempre al centro delle polemiche. Per questo molte aziende che li producevano sono state costrette a chiudere, altre a ridurre drasticamente il personale e altre ancora a tagliare i costi perchè i guadagni sono nettamente inferiori rispetto a qualche anno fa.

Ravenna: diminuiscono le aziende del settore agricolo

 Aziende agricole in calo nell’area di Ravenna con l’ulteriore cambiamento di quelle che rimangono che, invece, diventano più grandi e aumentano il proprio budget. A diminuire sono anche i frutteti rispetto alle aree che si potrebbero coltivare e coloro che si occupano la terra sono sempre più grandi. I giovani guardano avanti e pensano ad altro, magari decidendo anche di cercare la propria fortuna fuori dall’Italia. I dati giungono dal bilancio provvisorio del censimento dell’agricoltura, in merito alle osservazioni riferibili al 2010.

Apple è più innovativa di Google secondo Forbes

In fondo è una lotta tra titani dove assegnare il podio non è affatto facile, eppure Forbes ha reso nota la classifica “The world’s most innovative companies” in cui vengono messe in ordine di importanza economica le più importanti aziende del mondo. Ecco che secondo tale lista Apple riuscirebbe a battere perfino Google in quanto ad innovazione. La prima si piazza, infatti al quinto posto, superando Google, mentre il podio toccherebbe a Salesforce e Amazon.

Lombardia aziende: calano le assunzioni dei diversamente abili

 La Lombardia resta una delle regioni dove più difficilmente vengono assunti, almeno in maniera stabile, le persone che soffrono di qualche disturbo cronico più serio. In particolare i diversamente abili sono calati di numero nelle aziende, secondo quanto riferisce l’ultimo report risalente però al 2009. Per loro sarebbe anche molto complesso trovare lavoro, non ultimo per le imprese che non hanno servizi adatti alla loro condizione. Sembra che solo il 2 per cento abbia un contratto regolare. Le cose poi vanno peggio a Pavia, dove nemmeno le leggi e gli incentivi fiscali sembrano in grado di cambiare le cose.

Palermo e crisi: le aziende chiudono in massa

 L’onda lunga della crisi economica porta con sè ancora moltissimi disagi a discapito di lavoratori che dopo tanti anni di servizio o semplicemente dopo mesi di speranze, si ritrovano a casa e senza la forza di ricominciare ancora. A Palermo i problemi sono ancora più visibili e moltissime imprese soprattutto nel settore commerciale, lasciano intendere come l’economia locale sia malata e il mercato che dovrebbe girargli intorno in buona parte bloccato. Tutti possono accorgersi di quanto accade, visto che da un giorno all’altro spariscono non solo piccoli negozi ma anche enormi catene e i disoccupati si moltiplicano.

Milano record: 1300 aziende in viale Monza

 Più di 1300 imprese solo in viale Monza e Milano batte un record non indifferente con la presenza di tutte queste aziende in una sola area. Si tratta di una via dove il settore imprenditoriale esplode letteralmente e fornisce il meglio di sè. Sono state messe a tal proposito sotto la lente di ingrandimento almeno 4mila strade del capoluogo lombardo e i risultati sono stati più che chiari con lo 0,69% del totale delle strutture concentrate su un unico punto della città.

Crm aziendale: a cosa serve veramente?

 Social network, strategie di comunicazione e Crm aziendale: siamo sicuri che quest’ultimo serva soltanto per schedare il cliente e crearne un profilo? Quelli più moderni, oggi sono dei veri e propri archivi che indicano la strada alle aziende per imporsi sul mercato quando non sono troppo complessi e vengono letti in maniera esatta dai dipendenti.

Aziende agricole: calano i prezzi della frutta

 La frutta di stagione costa meno del solito, ma i cambiamenti sono poco visibili ai consumatori. Una vertiginosa flessione verso il basso sta riguardando le imprese agricole con un processo in continua evoluzione. Qualche esempio? Abbiamo un costo pari ad un meno 47% dei cocomeri e meno 22% delle pesche. I dati sono stati resi noti al Nord dalla Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione, ma in generale le cose al Centro e al Sud non sono poi così diverse. Il confronto, ovviamente è con lo stesso periodo dello scorso anno.

Google Plus: nuova strategia aziendale

 Nuovo cambio di rotta per Google plus in quella guerra infinita tra social network che stava rischiando di vedere in testa ancora una volta il ben più vecchio, ma per nulla obsoleto, Facebook. Ecco dunque che dopo aver cancellato alcuni account sospetti tra i quali quello della Ford e aver dichiarato di trovarsi solo in fase sperimentale e quindi non pronto per accogliere le imprese, adesso modifica la propria strategia. Apre perciò alle aziende con la possibilità di scegliere pseudonimi o nomi in base a cui è più facile essere riconosciuti nella rete. Parte così una nuova forma di marketing on line che potrà permettere a molte strutture di perseguire meglio e più velocemente i propri obiettivi.

Facebook punta alle aziende

 Facebook sorpassa Google in questa battaglia che pur essendo iniziata da poco almeno in tema di social network, sembra già infinita. Mentre il secondo si sta concentrando sulla versione business e ha lanciato il progetto in fase sperimentale, il secondo si apre del tutto alle aziende inaugurando una sezione apposita. Del resto il rischio per l’impresa di Mountain View era quello di perdere affezionati utenti dopo anni di serio impegno per avvicinarli alla rete. Ora è il momento per tutti di dedicarsi ai servizi business anche perchè la richiesta sta crescendo a dismisura.

Google+: aziende o privati?

In fondo è una guerra e come tale non si prevedono esclusioni di colpi. Da quando Google+ ha fatto il suo ingresso sul mercato, piuttosto timidamente e in fase sperimentale, il suo più grosso concorrente è stato più volte battuto, mentre in altri casi ha avuto la meglio.Una tendenza che non si arresta nemmeno adesso. Per cui il neonato network sperimenta ogni giorno problemi di gestione non indifferenti anche se dal suo lancio sono già presenti più di 20 milioni di utenti. Il problema più grande riguarda soprattutto le aziende che al momento proprio perchè non si tratta della versione definitiva del social, non sarebbero ammesse. Si parlava di un profilo creato da qualche impresa, ma voci di corridoio confemano di un nome falso che quindi è stato cancellato.