Maggio non sembra essere stato un buon mese per le industrie e le imprese in generale, una tendenza che dimostra che ancora non siamo usciti del tutto dalla crisi. Si fatica molto a tornare alla normalità e l’unica nota positiva è che sembrano migliorare gli ordinativi delle imprese che lavorano su commessa, registrando un +2,5% anche se a marzo, dice l’Istat, tanto per cambiare è calata l’occupazione. Già, il lavoro il vero argomento spinoso degli ultimi anni, soprattutto per i giovani ma anche per i più grandi.
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Uscire dalla crisi? Bisogna fare impresa
Uscire dalla crisi economica e, ormai, anche di pensiero, che ci attanaglia da almeno un paio di anni probabilmente si può, ma come sempre in questi casi, bisogna avere il coraggio di rischiare. Per tentare di allontanarsi dall’impasse che riguarda non solo l’Italia, bisognerebbe cominciare sempre di più a “fare impresa”. E’ altrettanto vero che mancano le agevolazioni e gli incentivi giusti che possano incoraggiare chi ha una idea che crede vincente nella mente. In questo senso, si guarda con occhio quasi di invidia l’imprenditoria femminile, negli ultimi tempi molto incoraggiata.
Internet e imprenditoria femminile, un binomio che cresce
Nell’epoca moderna, alzi la mano chi non utilizza il computer o non conosce il magico e indispensabile mondo di internet. Certo chi è avanti con l’età o svolge un lavoro prettamente manuale, potrebbe in effetti non essere un esperto in materia, ma in linea di massima tutti, indipendentemente da sesso, età o condizione economica vivono a perenne contatto con il pc. Non va in modo diverso per le donne, lanciatissime ormai nel settore delle aziende ed, infatti, l’imprenditoria femminile e l’utilizzo del web ormai vanno di pari passo.
Immobili aziendali: Atac li mette in vendita
Manca davvero pochissimo e poi avrà ufficilamente inizio la vendita degli immobili di Atac spa in una sorta di operazione di salvataggio. Si attende che la delibera 35 propedeutica al Bilancio 2011 giunga in Aula Giulio Cesare e si potrà partire con la valorizzazione e la cessione delle quindici strutture “non strumentali al trasporto pubblico locale”. Una situazione che comunque si dovrà sbloccare entro il 17 giugno, perchè proprio in tale data l’assemblea dei soci si riunirà per girare alla capogruppo il pacchetto di quote detenuto da Atac Patrimoni. Parliamo in questo caso di un valore stimato che si attesta intorno ai 400 milioni.
Aziende settore ortofrutta in crisi: gli italiani preferiscono i farmer’s market
La spesa direttamente dal contadino, i cosiddetti farmer’s market sono la nuova scoperta di gran parte degli italiani che hanno così detto addio al modo di fare la spesa tradizionale. Ecco che subito i problemi si fanno sentire: le aziende che si occupavano dell’import dell’ortofrutta sono in crisi nera e, al momento, non sembra esserci una via d’uscita, anzi sembra che le cose possano solo peggiorare.
Crescono guadagni di aziende on line di gioielli
Certi prodotti, probabilmente, non andrebbero mai acquistati come si suol dire a scatola chiusa, ma la moda e le tendenze hanno delle regole invisibili ma molto forti, che vanno oltre qualunque logica aziendale e di mercato. In questo modo, negli ultimi tempi, si fa strada sempre di più la vendita dei gioielli on line e questo sta portando a guadagni esagerati per le aziende che se ne occupano.
Imprese agricole: si moltiplicano le fattorie didattiche
Le fattorie didattiche sono nate in fondo quasi come una piccola moda, ma questa utile tendenza per fortuna ha proseguito per una strada che non ha conosciuto interruzioni ed oggi sta aiutando parecchio le imprese agricole. Le nuove normative vigenti, aiutano e incentivano gli imprenditori agricoli a fornire servizi per la collettività che possono risultare utili a tutti davvero, oltre a portare dei notevoli guadagni.
Aziende settore immobiliare fermo, ma il principe William compra casa
Come per molti settori aziendali, non si può certo dire che il mercato immobiliare viva un momento felice. Troppe le variabili negative che si sono avvicendate negli ultimi anni. In questo modo, se l’ingresso dell’euro prima e la crisi economica dopo hanno spaventato chi deve comprare casa, ora bloccato anche dall’aumento dei tassi di interesse, c’è chi proprio non ha di questi problemi. Peccato che l’acquisto di qualche villa di lusso, non sia in grado di cambiare le carte e le imprese che si occupano delle quattro pareti domestiche continuano ad attendere periodi migliori.
Istat: a maggio cala la fiducia delle imprese
No, continua decisamente ad essere un momento pessimo per gli imprenditori o, almeno, un periodo poco chiaro in cui si alternano sentimenti positivi e negativi. Da un lato si crede che la crisi economica sia ormai passata e dall’altro ci si ritrova comunque con le spalle al muro, senza budget e a rischio licenziamento dipendenti.A tal proposito, secondo una recentissima ricerca, sembra che questo mese il clima di fiducia del settore manifatturiero sia sceso a 101,3 da 102,6 del mese di aprile.L’Istituto Nazionale di Statistica, non lascia spazio a previsioni positive e anzi conferma che i giudizi sugli ordini e le attese di produzione peggiorano mentre il saldo delle scorte di magazzino resta praticamente sempre uguale.
Ceramics of Italy, per tutelare le aziende italiane che producono ceramiche
Ci sono settori, soprattutto nel campo dell’artigianato che pur riguardando aziende anche piuttosto grandi, non vantano la giusta tutela e, in più, non vengono messi in giusta luce e, quindi, i loro prodotti peculiari rischiano di essere copiati pure all’estero, se non si mettono in atto una serie di protezioni ad hoc. Il famoso “Made in Italy”, di proprietà di Confindustria Ceramica, invece, servirà nei prossimi mesi per tutte le imprese aderenti a fare maggior chiarezza sulle proprie produzioni caratteristiche.In particolare, in questo momento in primo piano ci sono Confindustria Ceramica e Unindustria Viterbo le quali hanno lavorato di concerto al fine di dare vita finalmente a “Ceramics of Italy”, il nuovo marchio a tutela dei prodotti ceramici che è stato presentato da poco a Civita Castellana.
Toyota Friend: il social network del settore automobilistico
Nell’epoca dei social network il Giappone che davvero una ne pensa e cento ne fa, non poteva restare indietro in tema di creazioni bizzarre e ha infatti dato vita ad un nuovo incredibile servizio. Si chiama Toyota Friend e all’inizio sarà disponibile solo suauto elettriche e ibride della casa. Il social network dovrebbe funzionar a partire dal 2012. La stessa azienda si è accorta del potenziale di tali strumenti di comunicazione moderna e ha pensato di crearne una rete apposita e personale per i suoi prodotti.
Imprese centro-sud in prima linea riguardo alla responsabilità sociale
Sono soprattutto le aziende del centro-sud a mostrare più impegno sul fronte della responsabilità sociale e, nello specifico, parliamo di un 73,10% di imprese del Mezzogiorno e del 75% di isole ed estremo Sud dello Stivale. Tutte le strutture in questione, hanno investito molto sulla cultura, ambiente e sviluppo sostenibile, ma anche sulla solidarietà.
Buoni pasto aziendali: un problema da risolvere
La situazione in merito ai buoni pasto aziendali è ancora piuttoso ferma in un braccio di ferro invisibile, eppure ben presente, tra esercenti, dipendenti e datori di lavoro. Tre gruppi diversi con esigenze differenti e ragioni che vogliono farsi valere. Nella maggior parte delle imprese una serie di ticket vengono elargiti ai lavoratori assunti mensilmente, per far fronte alle spese giornaliere per il pranzo. Inutile dire che quasi tutti il pasto se lo portano da casa e li scelgono per la spesa e, quindi, per integrare uno stipendio sempre troppo limitato. Adesso, da un pò di tempo, però il rischio è che possano sparire e l’unica possibilità sembra quella di trovare valide soluzioni alternative.
Aziende, giovani e lavoro: la crisi non è finita?
Secondo l’Istat altro che crisi superata, il Belpaese non riesce ad allontanarne l’ombra nera e i giovani sono quelli che pagano le conseguenze più alte. Non facciamo in tempo, insomma a tirare un sospiro di sollievo, a credere che la fase peggiore sia passata che subito dobbiamo spegnere quel sogno e accorgerci della dura realtà. Secondo le stime del rapporto annuale, sembra che l’economia nel Belpaese cresca ad un ritmo decisamente inferiore rispetto alla media europea, così come le assunzioni, e ciò rende noto anche fuori dai confini nazionali un mercato instabile e poco supportato da incentivi e agevolazioni, come invece sembrerebbe accadere all’estero.