Fallimenti aziendali: almeno 30 al giorno nel 2010

La notizia non è certo positiva ed, infatti, la statistica dei fallimenti aziendali in un sistema di monitoraggio che giunge fino al 2010 è in costante aumento. Solo una manciata di mesi fa, infatti, le chiusure o comunque la bancarotta interessavano circa 30 strutture al giorno. Una cifra incredibile, che denuncia quanto sia necessario per le ditte ricevere finanziamenti o agevolazioni per superare questo momento di crisi economica, arrivata ormai al limite.

Reputazione aziendale: attenzione alla rete

La reputazione aziendale come anche quella personale, come è facile capire, è fondamentale per ottenere successo e, soprattutto credibilità in qualunque momento.Tutti fattori insomma che permettono all’impresa di muoversi non senza difficoltà nel mercato, tentando però di raggiungere importanti obiettivi attraverso mirate strategie di marketing. Uno dei pericoli più insidiosi oggi, però, è la rete che veicola notizie in tempo reale che però spesso possono essere pubblicate o modificate a favore di qualcuno o a discapito di qualcun altro. Insomma se la vostra struttura straccia la concorrenza, non è impossibile che qualcuno si senta infastidito e possa mettere su internet se non frasi offensive, almeno allusive e capaci di insinuare un dubbio nei potenziali clienti.

Imprenditoria femminile in arrivo nuovi finanziamenti

L’imprenditoria femminile, potrebbe vivere una nuova primavera per un settore che, comunque, ultimamente è abbastanza seguito e agevolato. Sono in arrivo, infatti, dei finanziamenti a favore delle imprese “in rosa”, validi però non per le strutture di prossima apertura, ma per quelle già esistenti. Del resto i dati parlano chiaro e, se da sempre non sono pochi a lodare le qualità sul lavoro delle donne, vittime però, troppo spesso, di discriminazioni in una mentalità qualche volta prettamente maschilista, i numeri le piazzano sul podio dei successi a livello industriale. A questo punto gli incentivi sono necessari per favorire lo sviluppo e la crescita di esempi ancora timidi di aziende guidate dall'”altra metà del cielo”.

Regalistica aziendale: studi e controlli sulle spese dell’impresa

In tempi di crisi economica, lascia davvero a bocca aperta la scoperta che almeno il 20% delle imprese italiane, investe in regalistica aziendale una cifra estremamente alta, questo indipendentemente dalla sua grandezza. Che sia una piccola o una media struttura, infatti, sembra che ogni dodici mesi vengano spesi oltre 20 mila euro. In più, secondo gli ultimi controlli pare che si tenda ad acquistare per il 50% prodotti a nome dell’azienda e per l’altro 50% regali d’affari destinati per il 44% al consumatore finale.

Gestione aziendale: il 66% delle imprese sono irregolari

La gestione aziendale, in Italia, avverrebbe in modo poco trasparente nella maggior parte dei casi, tanto che il lavoro nero e i problemi legati ai dipendenti mal pagati e non in quadrati secondo la legge, sarebbero in continuo proliferare. Un problema gravissimo, che è stato esasperato pure dall’arrivo della crisi economica, che ha portato molte imprese a trovare sotterfugi di ogni tipo pur di non fallire miseramente dopo anni di sacrifici e prima di raggiungere i propri obiettivi aziendali.

Aziende in fallimento, record nel 2010

 Si parla ormai da quasi due anni di crisi economica, eppure negli ultimi mesi, sembra che la situazione sia peggiorata, tanto che non esistono più “posti di lavoro sicuri”, perchè tutte le imprese o quasi, sono a rischio. In questo girotondo in negativo di recessione, sono finite moltissime strutture tanto che l’anno record è stato il 2010, proprio quello in cui si parlava di timida ripresa. In effetti, un miglioramento potrebbe anche esserci stato, ma le aziende provate da troppi tagli e da debiti in aumento, non ce l’hanno fatta a proseguire.

Aziende: in Emilia Romagna quelle agricole gestite soprattutto da donne

 Il lavoro e le donne: una accoppiata vincente ma non sempre facile. Se è vero che viviamo in una società ancora in buona parte maschilista, come mentalità, che pone in maggioranza uomini al potere, è altrettanto sicuro che “l’altra metà del cielo” riesce a gestire benissimo il settore imprenditoriale. Abituata a far convivere famiglia e impegni fuori dalle pareti domestiche, una donna sa organizzarsi benissimo, puntando verso obiettivi a volte difficili da raggiungere e volando ad un successo quasi insperato. Una regola che sembrano aver capito bene almeno in Emilia Romagna, dove ben 26 aziende agricole sono gestite da donne.

Spacci aziendali e outlet crescono in Italia

 Spacci aziendali e outlet negli ultimi anni sono aumentati in Italia nonostante la crisi economica, abbia fatto diminuire sensibilmente gli acquisti. Eppure la loro presenza è ormai consolidata nel mercato e non sono pochi coloro che li preferiscono ai classici punti vendita. Molto interessante poi proprio l’ascesa degli spacci aziendali che riguardano quelle ditte che appartengono allo stesso produttore e che non di rado sorgono vicino alla medesima fabbrica dove sono stati confezionati i prodotti.

L’organigramma e l’organizzazione in una azienda

 Quando si pensa ad una azienda ben strutturata, l’organigramma è una delle prime cose che balzano subito alla mente. Si tratta della classica rappresentazione grafica della struttura organizzativa prodotta in un dato momento per mostrare a dipendenti interni e a professionisti esterni, l’andamento dell’impresa. Durante le riunioni importanti o anche semplicemente quando si comunicano via mail determinati successi della struttura, questi schemi non mancano praticamente mai anche perchè sono chiari, mirati e di veloce acquisizione.

Check up aziendale, quando è davvero necessario

 L’imprenditore che vuole essere sicuro di riuscire a sfruttare al meglio le risorse dell’impresa e di intervenire in tempo, laddove ci siano mancanze in termini di sicurezza per i lavoratori o per i clienti o di immagine, deve prevedere periodicamente un check up aziendale. Un controllo totale della struttura serve, quindi, ad individuare eventuali debolezze e opportunità da sfruttare per raggiungere prima e bene i propri obiettivi. Si tratta nello specifico di un processo legato al passato, con la storia della ditta, al presente con i passi avanti fatti e quelli da fare e al futuro, con la possibilità di raggiungere dei risultati completi valutando aspetti positivi e negativi attuali.

Smart aziendale, l’auto comoda ed elegante

 Molte aziende medio grandi, oggi, scelgono delle auto non solo per i dirigenti, ma anche per i dipendenti in modo che possano utilizzarle per svolgere meglio il proprio lavoro senza dover prendere magari la propria. Mentre per i primi vengono ancora acquistate delle vetture di lusso e, soprattutto, molto grandi che forniscano all’esterno una immagine di benessere e di eleganza, per i lavoratori quello che è necessario più che altro è una soluzione comoda, che non consumi troppo carburante e che, soprattutto, si possa muovere bene nel traffico cittadino. Meglio ancora se con una dimensione ridotta che permetta di trovare facilmente parcheggio. Tutti questi dettagli sono assolutamente corrispondenti con una Smart aziendale.

Infrastrutture ed economia

 Le infrastrutture riguardano quell’insieme di variabili ed elementi che messi insieme e in condizione di funzionare a perfezione, si uniscono in un mix che da vita ad una impresa attiva in un dato settore. In realtà, si tratta di un concetto non sempre così facilmente definibile, in quanto comprende davvero tante situazioni diverse da apparire quasi astratto. Se osserviamo la realtà e il nostro quotidiano, ogni oggetto che utilizziamo, ogni servizio a cui diamo vita, può riguardare una infrastruttura più vasta, ma di solito se ne parla in merito al settore ingegneristico e, ancora di più, economico.

Auto aziendali: per i manager diminuiscono

Le auto aziendali per i manager, che già non erano così comuni, diminuiscono in Svizzera, soprattutto nel settore bancario e assicurativo. Tutto il contrario, insomma, di quanto avviene attualmente in Italia, Belgio, Olanda e Spagna. Qui la vettura conta a livello di prestigio e vanta tutt’ora di indennità accessorie.

Social network aziendali: il futuro nelle tue mani

 110 messaggi al giorno: si tratta solo di una media, ma sembra che tra email e chat, i leader delle aziende ricevano almeno questo numero di richieste di contatti. Una prospettiva abbastanza stressante se moltiplicata per tutti i giorni della settimana e associata ad altri impegni eventuali come videoconferenze, documenti da controllare, tabelle da rivedere e presentazioni digitali. Se a ciò si aggiunge che alcuni vengono visionati via cellulare e altri sul computer, il rischio che sfugga qualcosa di importante è ben più che reale.