Trasferte aziendali: ecco la carta prepagata

 Gestire le spese di una trasferta aziendale non è semplice, soprattutto quando viene meno la fiducia per i propri dipendenti e si teme che possano eccedere negli acquisti e concedersi pure qualcosa di personale. Evento tutt’altro che raro, che è sempre molto temuto dagli imprenditori. In ogni caso, a parte questa eventualità, mille altre ne potrebbero capitare: dalla liquidità che non basta, fino al blocco eventuale della carta di credito aziendale e così via dicendo. Si fanno strada, in questo modo pure nelle imprese le carte prepagate che rendono più semplice ogni transazione e, soprattutto, il controllo delle finanze del gruppo.

Aziende e crisi:quali sono i motivi?

 Quali sono i motivi che più frequentemente conducono una azienda se non al fallimento, almeno sulla strada della crisi dell’impresa? Basta analizzare i verbali sull’argomento prodotti in questi anni dal ministero dello Sviluppo economico per rendersi conto del fatto che i problemi sono sempre i medesimi. Se ne potrebbe quasi preparare un libro con le cause più comuni che mandano a casa dipendenti e che gettano nello sconforto profondo imprenditori e strutture intere, costruite in molti anni di fatica. Si va nell’ordine, quindi dal costo del lavoro, agli alti prezzi dei trasporti, ai problemi logistici, al caro-energia, al calo della domanda per la concorrenza globale, alle commesse in calo o non garantite da grossi clienti che erano fondamentali per gli introiti.

Aziende di tutto il mondo in crisi dopo terremoto Giappone

Chi crede ancora che il terremoto dello scorso 11 marzo in Giappone e il conseguente tsunami, abbiano causato dei gravi danni soltanto al Paese del Sol Levante, si sbaglia di grosso. L’onda anomala che ha messo fuori uso e in pericolo le centrali nucleari, sta paralizzando mezzo mondo, soprattutto nel settore fotografico e automobilistico. A partire dalla General Motors in Louisiana, che ha già tagliato di un quarto lo stipendio ai suoi dipendenti. Si passa, poi, a Peugeot e Citroen che non possono al momento realizzare i motori diesel perché manca un pezzo prodotto in Giappone che non arriverà a breve. La Toyota, poi, primo produttore al mondo di automobili, vive il momento più buio della sua esistenza.

Imprese a Londra, tasse dimezzate

 Le tasse ci saranno, ovviamente, ma incideranno in misura nettamente inferiore sull’impresa anche perchè Londra ha bisogno di dare nuova linfa alla sua economia. Un problema scottante che prova a spiegare George Osborne con il Piano per la crescita, punto fondamentale del Budget 2011, la finanziaria che il Cancelliere dello scacchiere ha illustrato ai Comuni. Quest’ultimo ha, infatti, ribadito: “La verità è stata ignorata troppo a lungo: la Gran Bretagna ha perduto terreno nell’economia mondiale e deve risalire. Nell’ultimo decennio altri Paesi hanno ridotto la tassazione sulle imprese, riformato il sistema scolastico e universitario, cambiato il welfare e consolidato le esportazioni. In Gran Bretagna è accaduto il contrario”. L’azienda diventa il fulcro nel mercato locale, perchè il governo ritiene che solo un rilancio in positivo possa far restare un ricordo lontano i disagi sociali seguiti all’annuncio, lo scorso autunno di tagli radicali alla spesa pubblica.

Marchio aziendale: vince Google

Due colossi a confronto ma, come sempre in questi casi, a vincere è solo uno che, stavolta, si mostra il più forte. Una battaglia tra titani, insomma, ma il podio è stato raggiunto da Google. Parliamo di marchi aziendali e l’altro illustre sfidante era Microsoft. Una classifica del tutto speciale, in cui è chiaro che l’azienda di Redmond è stata stracciata dall’acerrimo nemico, ma c’è da giurarci che si tratterà di una lunga guerra e questa è soltanto una prima battaglia.

Lombardia: le imprese investono nella responsabilità sociale

 400mila imprese lombarde impegnate in pratiche virtuose per un giro economico ad azienda che si attesta intorno ai 10mila euro annui. Una spesa media, di certo non indifferente, ma che le strutture del Nord sono più propense e preparate ad affrontare rispetto al Sud e al Centro, con un ritorno di immagine piuttosto interessante. In questo senso sono in prima linea Milano, Brescia e Bergamo, ma molte altre grandi città settentrionali sono pronte a seguirle in un prossimo futuro.

Roma:una donna su due con contratto precario

La Cgil conferma: in Italia e, in particolare, a Roma dove è avvenuto un preciso monitoraggio della situazione, una donna su due è senza posto fisso. Sarà l’effetto della crisi economica o la difficile posizione che, da sempre si trovano ad affrontare le esponenti del sesso femminile, ma la situazione non è certo delle migliori. Questo anche perchè oggi non è più come una volta: il “sesso debole” vuole vivere la doppia esperienza della maternità e della carriera e, poi, con un solo stipendio in famiglia, non è possibile arrivare a fine mese quasi mai. Ciò porta, ultimamente, ad accontentarsi di contratti a tempo, poco affidabili o, peggio, del tutto inesistenti. Eppure spesso il contributo delle ragazze è importante, seppure ancora troppo limitato a settori particolari e occupazioni specifiche, come l’insegnamento, la ristorazione e i servizi.

Il CRM aziendale diventa social

E’ un periodo particolare questo e non solo a livello storico ma, soprattutto, tecnologico. Le innovazioni si susseguono a grandi velocità e, senza accorgersene, anche l’italiano medio sta cambiando e non soltanto coloro che sono dei grandi esperti di internet e “diavolerie ultramoderne”, come le chiamerebbero i più anziani. Il cliente finale per una azienda, come sempre è il fulcro di tutta l’attività sia che si tratti di una impresa che produce dei prodotti che di una struttura che fornisce, invece, un qualunque tipo di servizio. Ebbene, anche tale figura si è modificata e in una manciata di mesi, si è passati dal “cliente consumatore”, al “cliente social” cioè del cliente che si confronta con altri prima di consumare o acquistare un bene. Di solito lo fa proprio grazie social network come facebook e, in questo senso, le esperienze degli altri diventano davvero fondamentali.

Aziende: Milano, capitale degli imprenditori

Si sa da sempre che Milano può essere considerata a diritto come la città italiana industriale, dove società e imprese sono in crescita esponenziale e dove gira gran parte dell’economia dello Stivale. Un primato che, da sempre, divide con Roma ma, adesso, il suo piccolo podio l’ha agguantato. Il capoluogo lombardo, infatti, sembra essere la “capitale” degli imprenditori del Belpaese. Per questo motivo, chi sceglie di aprire una impresa fuori dalla propria area di nascita e appartenenza, è proprio qui che decide di spostarsi, ritenendo che le possibilità di successo siano maggiori.

Comunicazione aziendale e social network: si aprono nuovi scenari

Tutte le novità, vanno studiate e capite bene prima di essere prese in considerazione. In tempi moderni come quelli di oggi è soprattutto internet la vera sfida, ma prima di guardare con sospetto tutte le innovazioni che arrivano costantemente, meglio osservarne da lontano le potenzialità nascoste. Una regola che vale soprattutto per le aziende che non possono permettersi grossi passi falsi nella loro carriera, per evitare il pericolo di fallimento e di altri problemi collaterali. Negli ultimi tempi, in media un paio di anni, si sono fatti strada sempre con maggiore insistenza i social network che continuano a conquistare e ad essere criticati da tutte le categorie, rimanendo comunque sempre al centro dell’attenzione.

Made in Italy: sentenza esemplare in Cina

 Il Made in Italy, non si tocca: contraddistingue l’appartenenza ad un popolo, le sue tradizioni più vere e la capacità di trasformare un prodotto fino a renderlo unico e particolare, pronto per il mercato, prima e meglio di qualunque altro Paese. Tuttavia, l’Oriente negli ultimi decenni è il nemico più temibile di alimenti, oggetti, abbigliamento e quant’altro siano frutto della genialità del Belpaese e, allora è arrivato il momento di difendere l’originalità del Made in Italy a tutti i costi.

Sicurezza sul lavoro e sostanze tossiche

 Quando si parla di sicurezza sul lavoro e infortuni, si pensa sempre a impieghi in cui è possibile farsi male o ferirsi seriamente, ma non si prende in considerazione nessuna di quelle situazioni in cui il pericolo è abbastanza invisibile ma altrettanto insidioso. L’esempio più classico è quello associato a sostanze tossiche, asfissianti o infiammabili,che causano gravi malattie o rischi per la salute considerevoli anche se svolti in ambienti confinati, all’interno dei quali possono venirsi a creare condizioni atmosferiche e ambientali tali da favorire il proliferare di eventi incidentali.

Auto aziendali: vendite alle stelle

Continua a volare la vendita di auto aziendali che negli ultimi mesi, i primi del 2011, ha subito un rialzo del 33, 45% e, in questo senso, ha dato il vita ad una netta ripresa del settore. Ad anticipare quella che potrebbe essere una positiva tendenza del mercato in futuro, è stato il Centro Studi Auto Aziendali prendendo in considerazioni le elaborazioni diffuse dall’Unrae. Nello specifico, nei primi due mesi dell’anno le immatricolazioni a privati hanno subito un calo del 32,05% mentre il settore delle auto aziendali è aumentato del 33,45%. Perfettamente in linea, insomma, con quanto già si era registrato nel 2010. Nei dodici mesi in questione, infatti, gli acquisti delle vetture per gli uffici aveva fatto segnare una impennata del  13,01%.

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