Buono pasto elettronico nelle mense scolastiche


Grandi novità nel settore scolastico, perché dal 2011/2012 arriverà il buono pasto elettronico. Trattandosi di una sorta di grande azienda anche qui arrivano quindi leggi adeguate. Parliamo quindi di una tessera ricaricabile, che vanterà un personale numero identificativo associato ai vari alunni, che faciliterà un sistema attualmente molto in crisi, ma chiaramente sempre molto utile.

Buoni pasto: i primi a saltare per la crisi economica

 Da tre anni la crisi economica non lascia tregua e tutte le volte che la tv ci rimanda immagini positive poco poi corrispondono ad una realtà fatta di licenziamenti, budget assente e in generale guadagni scarsi. I primi a saltare sono i piccoli privilegi che per le famiglie e anche per i lavoratori erano comunque comodi. Parliamo in primo luogo dei buoni pasto, amati e odiati soprattutto per il loro basso importo il più delle volte e sempre al centro delle polemiche. Per questo molte aziende che li producevano sono state costrette a chiudere, altre a ridurre drasticamente il personale e altre ancora a tagliare i costi perchè i guadagni sono nettamente inferiori rispetto a qualche anno fa.

Aziende: mangiare sano in ufficio

 L’obesità, le troppe ore in ufficio trascorse seduti senza poter smaltire i grassi assunti durante il pasto principale e soprattutto il cibo scelto quando si è fuori casa, costituiscono un problema tutt’altro che secondario, di quelli che necessitano un controllo serio e continuo. Ecco perchè nasce Food, l’acronimo di Fighting Obesity through Offer and Demand, la nuova campagna presentata al Parlamento europeo per combattere l’obesità a favore di un’alimentazione decisamente più equilibrata.

Mense aziendali: il cetriolo killer terrorizza la Germania

 Dalle tavole alle mense aziendali, chi non consuma verdure? All’estero poi sono molto amate e adesso la Germania trema, da quando l’ormai noto cetriolo killer sta provocando enormi danni nel Paese. Sono moltissimi come da noi, i dipendenti che lavorano tanto lontano da non poter tornare a casa per il pranzo e allora usufruiscono dei buoni pasto o comunque sono costretti a spendere all’esterno laddove non sia la stessa impresa a fornire i pasti. Tuttavia, pure in questo caso, a questo punto, non c’è nessuna sicurezza o garanzia.

Buoni pasto: aziende indecise

 I buoni pasto, ultimamente, sono davvero una nota molto dolente e mentre qualcuno si lamenta per i tempi di ricezione del denaro e la presunta mancanza di serietà di alcune tra le più note marche che distribuiscono i ticket, arrivano anche proposte provocatorie. Secondo quanto ha riferito il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli le cose in qualche modo devono cambiare “o si riducono le commissioni per l’esercente al 3%, o si mette il valore dei buoni in busta paga”. Tutto, insomma, va bene purchè si torni a dare sia in azienda che nella vita di tutti i giorni, il giusto valore alle cose.

Buoni pasto per i dipendenti

In effetti la maggior parte dei buoni pasto oggi ha un importo ancora piuttosto basso e permette al dipendente di risparmiare ben poco sulla scelta del proprio pranzo durante la pausa. Tuttavia quando nell’impresa non è prevista una mensa aziendale e la struttura è medio grande o può permetterselo, ai lavoratori assunti viene erogata questa forma di ticket per evitare loro di spendere ulteriori soldi per il pasto. In realtà, non sono pochi ormai coloro che portano da casa qualcosa da sgranocchiare quando ci si ferma dal lavoro, anche per una maturata coscienza alimentare, ma non si può negare che facciano comodo. Non ultimo per fare la spesa che durante il mese, in una famiglia, può intaccare in modo non indifferente il budget già magro.

Mense aziendali: valore aggiunto di una impresa

 Non tutte le aziende vantano un budget o una organizzazione tale da poter dare vita ad una vera e propria mensa, dove i dipendenti possono scegliere a prezzi convenienti il proprio pasto durante la pausa pranzo. In linea di massima, la presenza di un servizio di tale tipo, di solito entusiasma chi firma un contratto con l’ente, ma ovviamente come in ogni cosa non mancano le controindicazioni. Nei piccoli uffici, infatti, dove ogni beneficio del genere resta limitato, si è costretti ad uscire fuori per acquistare il cibo quotidiano oppure si decide di portare da casa qualcosa preparata la sera precedente. In entrambi i casi è favorito maggiormente il contatto con i colleghi, ma soprattutto è più facile staccare la spina e passeggiare all’area aperta, mentre con le mense aziendali, spesso, si finisce per poltrire all’interno delle quattro pareti lavorative, soprattutto in inverno. Un’altra alternativa, molto più comune e non meno gradita dai lavoratori, è quella dei tickets restaurant che possono essere utilizzati anche in famiglia fuori dal lavoro. I buoni pasto, soprattutto in tempi di crisi economica, sempre più spesso vengono conservati per poi spenderli nei supermercati convenzionati.

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