Il Parmigiano-Reggiano è alle stelle e il suo costo non è mai stato così alto. Si tratta, infatti, del primo prodotto che, anche se i diretti consumatori non ne sono felici, potrebbe di certo far uscire il settore agricolo dalla crisi economica. A confermare tale tendenza è stato il rapporto del 2010 parmense presentato nelle scorse ore alla Camera di commercio.Uno studio che viene condotto da circa un quarto di secolo studiando un campione di cinquanta aziende locali, in particolare dal gruppo agricolo-culturale Bizzozero. Sarà davvero questo prodotto alimentare amatissimo a far riprendere questa fetta di mercato dai gravi problemi economici? Al momento sembra proprio di si.
aziende
Aziende e lavoro che non c’è: al Sud un milione di disoccupati
La disoccupazione al sud continua ad aumentare e non si arresta la tendenza in negativo che ha investito il Paese in misura ancora maggiore con l’arrivo della crisi economica. In questo tratto di Stivale, in particolare, raggiungono cifre impressionanti e si calcola che siano oltre un milione. Nel nord i giovani e più grandi che sono rimasti a casa raggiungono il 35 per cento, mentre nel centro Italia, siamo già al 18 per cento. Il tasso più alto in tal senso si registra in Campania con il 15 per cento e, a seguire, la Sicilia con i peggiori risultati per quanto riguarda l’occupazione femminile. Se è vero che non c’è nulla di nuovo è altrettanto certo che gli ultimi dati Istat sono ancora più sconfortanti e mostrano chiari segni di emergenza lavoro.
Toyota: a ottobre riprende la produzione
Toyota, potrebbe presto ritornare a produrre al 100 per cento, lasciando soltanto nei ricordi più profondi e cupi il disastro che l’11 marzo del 2011 ha causato morte, terrore e disastri a livello economico. Il terremoto del Giappone con conseguente tsunami, proprio nell’area dove si trovavano la maggior parte delle più grandi aziende del mondo, automobilistiche e non, ha messo quasi in ginocchio un intero Paese. Ora, però, è tempo di ricominciare. L’impresa di respiro internazionale ha anche confermato tra l’altro che le parti critiche nel post-sisma sono state ridotte da 1.200 a 30.
Imprese ferraresi: aumentano le assunzioni degli stranieri
Se è un periodo in cui ancora la crisi non ci ha lasciati del tutto e l’economia stenta a ripartire e con essa pure il lavoro e le possibilità di stipulare un contratto, uno spiraglio potrebbe aprirsi per gli stranieri che si sono stabiliti nel Belpaese e soprattutto nella zona del ferrarese. Si perchè da qualche tempo si assiste ad un vero e proprio boom di assunzioni. Nelle prossime settimane, ad esempio, saranno 24.405 coloro che dopo aver fornito il proprio consenso cominceranno a svolgere la nuova attività nella zona e il periodo migliore in questo senso va dalla fine di luglio a settembre. C’ è chi va in ferie e chi trova un lavoro, insomma, sfruttando il periodo di allontanamento di parecchio personale.
Aziende settore turistico: estate 2011 difficile per la Riviera Romagnola
La Riviera Romagnola resta un mito di ottima gastronomia, di estati spensierate e di turismo a volte di massa. Quest’anno, però, le cose sembrano non andare così bene e anzi si annuncia una stagione difficile. Sarà qualche strascico della crisi economica o il fatto che molte città estere sono più economiche delle mete di vacanze italiane, ma sarà difficile chiudere in bellezza il periodo più caldo dell’anno. Lo conferma la presidente dell’associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, la quale ribadisce quanto sia complesso il momento attuale per tutte le imprese che si occupano di strutture ricettive o di valorizzazione turistica della zona in generale.
Google+: perfetto per le aziende?
Ha da poco fatto il suo ingresso in un mondo super tecnologico che è in continua evoluzione, eppure Google+ sembra già essere un successo ed apprezzato parecchio da moltissimi ammiratori che innanzitutto hanno prestato attenzione al lato “consumer”. In realtà, comunque, potrebbe avere un enorme richiamo e potenzialità ancora non del tutto scoperte, pure nei confronti delle aziende, ma probabilmente è ancora troppo presto per iniziare a lavorare in questo senso, almeno per molte imprese. Altre, invece, hanno già gli occhi puntati su quello che rappresenta un chiaro investimento che può fornire risultati interessanti in pochissimo tempo.
Strategie aziendali: Google Plus contro Facebook?
Facebook perde punti in borsa e la colpa sarebbe di Google Plus che sembra avergli dichiarato guerra senza troppi giri di parole. Il progetto on line dell’impresa più potente del mondo ha lasciato zoppicare il social network per eccellenza e non sono del tutto prevedibili gli scenari per l ‘immediato futuro. Il network di Mark Zuckerberg, giovanissimo eppure estremamente ricco grazie alla sua geniale idea potrebbe avviarsi verso il declino, ma c’è da giurarci che l’immensa macchina che sta dietro questo immenso progetto, fatta di idee e persone, non si darà per vinta.
Torino: finanziamenti per baby imprese
Aiutare i giovani, ora che la crisi sembra scongiurata e fare in modo che possano costruirsi un futuro se non troppo roseo, almeno dignitoso. E’ il Piemonte a guidare una tendenza che si avvia verso una inversione di marcia e potrebbe portare a nuove assunzioni e, soprattutto, alla creazione di baby imprese frutto di agevolazioni e finanziamenti vantaggiosi. I titolari di partite Iva non troppo avanti con l’età e ricchi di idee e talento potranno in questo modo “ammortizzare i costi fissi e presentarsi sul mercato con una variegata tipologia di servizi”.
Lavoro e aziende: in Sicilia è ancora crisi
La Sicilia e soprattutto Palermo, purtroppo, vivono ancora un momento di grossa crisi occupazionale. Se i giovani sono costretti a rimanere a casa o ad andare via dalla regione, per le aziende non va meglio, perchè le mansioni da affidare ci sarebbero ma manca il budget. Tale situazione, del resto era prevedibile e si è venuta a creare già partendo da un quadro precario che investiva la Trinacria ben prima della recessione economica.
Toscana e Arezzo: crescono le aziende rosa
Agevolazioni, maggiore intuizione o momento favorevole: ognuno proverà a dirvi la sua, ma il risultato è che dopo anni di situazioni di stallo, ora è il momento della rivincita delle donne. Ecco perchè sorgono come funghi le imprese in rosa e, nonostante la crisi, riescono a mantenersi anche piuttosto bene e ad andare avanti.
Aziende: nel settore ortofrutticolo il batterio killer colpisce ancora
Il batterio killer che da settimane sta spaventando l’Europa è letale davvero, se non altro per l’economia del settore ortofrutticolo e, in questo senso, purtroppo, il Belpaese non fa eccezione. Molte di esse, soprattutto al nord, rischiano di collassare tanto che si comincia a parlare pure di prime chiusure e licenziamenti perchè in effetti le vendite sono al ribasso. La gente ha paura e molti ortaggi come ad esempio il cetriolo, anche se non sarebbe il vero responsabile o i germogli di soia, sono spariti dalle tavole.
Una azienda su tre in perdita dal 2005
A partire dal 2005 e almeno fino al 2009 se non oltre, una azienda su tre nel Belpaese è stata in perdita. Adesso le cose cominciano a migliorare, ma non sono poche le imprese che non riescono a rimettersi in piedi e crollano miseramente lasciando a casa decine di dipendenti in crisi. Il dato in questione riguarda soprattutto il suolo fiorentino dove è stato condotto un recente sondaggio ed è stato confermato che solo nel 2009 si è registrato un calo medio del fatturato fino al 9 per cento. Se parliamo di redditività, ciò significa un calo del 20-22%. Ancora una volta, poi, si può dire che sono state le strutture più piccole a pagare il prezzo più alto ma è anche vero che si sono dimostrate forti e hanno proseguito per la loro strada meglio delle imprese più grandi.
Istat: calano le aziende agricole
Ultimamente le notizie annunciate dall’Istat lasciano poco sperare e inoltre confermano come sia difficile uscire da un periodo di crisi che si è fatto strada, in effetti, nell’ultimo decennio. Più o meno dall’arrivo dell’euro, infatti, i portafogli degli abitanti del Belpaese hanno faticato sempre di più a riempirsi e il settore agricolo, in questo senso, non fa eccezione. Le aziende del settore secondo quanto reso noto dallo stesso istituto, che operano in giro per lo Stivale, hanno subito una diminuzione del 32 per cento che in ambito industriale è un dato piuttosto significativo.
Imprese, italiani e lavoro: quasi la metà sono preoccupati
L’Italia fatica a riprendersi dopo la crisi che per un paio di anni ha peggiorato una situazione economica già di fondo precaria e adesso giovani e non, si preoccupano per il proprio futuro lavorativo a rischio. Insomma nessuno può dirsi sicuro perchè chi ha un impiego teme di restare senza e chi non ce l’ha non riesce a trovarlo e si dispera. Il quadro generale è stato confermato da un’indagine su un campione di 800 lavoratori italiani condotta da Panel Data, un istituto di sondaggi di Padova.