Aziende e alberghi: chi paga il canone Rai?

 

Il  Codacons conferma che “ il 96 per cento di alberghi, ristoranti e negozi non paga il canone Rai e il fenomeno è molto elevato soprattutto in Toscana”. Lo stesso ha, quindi, inviato un esposto alle procure della Toscana  e alla corte dei Conti. I dati sono della stessa  Rai e riguardano solo le aziende e gli esercizi pubblici. In Toscana, in particolare si parlerebbe di circa 2.949 alberghi, 8.293 bar e 19.863 ristoranti, oltre a 49.489 esercizi di piccolo dettaglio.

Buoni pasto aziendali: per gli americani sono fondamentali

 

Un tempo il “sogno americano” serviva a cullare i desideri di chi non riusciva, nella propria terra, ad arrivare a fine mese, ma oggi sono tempi duri per tutti. Dopo le cattive notizie a livello economico degli ultimi tempi, altri fattori più che negativi si fanno strada ultimamente e sono quelli della difficoltà delle famiglie degli Usa di continuare ad avere un tenore di vita discreto. Secondo quanto ha riferito il Dipartimento dell’Agricoltura, insomma, un americano su sette per poter mangiare come si suol dire, deve affidarsi al governo e spera di ricevere i buoni pasto. Questi ultimi nelle aziende in crisi, invece, sono spesso i primi a saltare.

Giovani e aziende: poche assunzioni per tutto il 2011?

 L’allarme disoccupazione non accenna a finire e si calcola che almeno per tutto il 2011 le cose saranno destinate a restare uguali: poche assunzioni e tanti giovani alla ricerca almeno di un piccolo lavoro che poco rispecchia il proprio titolo di studio e le aspettative. L’economia italiana resta troppo debole e la richiesta di occupazione è largamente più vasta di quanto il mercato attuale possa offrire e il problema resta. La crescita registrata è fra lo 0.5 e l’1% del Pil, ma la flessione continuerà ad avvertirsi e il tasso di disoccupazione potrebbe non modificarsi per qualche mese ancora.

Asili aziendali: il sogno dei lavoratori italiani

 

Gli asili aziendali in Italia come in gran parte del mondo, risolverebbero molti problemi legati alle donne con figli, nonché parecchi sensi di colpa connessi alla mancanza da casa per gran parte della giornata. Essendo vicini al posto di lavoro, infatti, di certo limiterebbero la lontananza con la prole. Insomma garantirebbero una qualità della vita decisamente migliore, ma nel Belpaese, attualmente, restano un sogno e il 47 per cento dei dipendenti ha tale speranza almeno per il futuro. Lo conferma una recente indagine portata avanti da Astraricerche che ha tenuto conto dei desideri di almeno un campione di almeno 883 persone scoprendo quello che in realtà era chiaro da tempo, anche calcolando che tale tipo di opzione rappresenta già una svolta soprattutto nei Paesi nordici. Tra le varie richieste, però non mancano i buoni pasto, nel 57 per cento dei casi e la mensa aziendale  per il 54 per cento.

Buono pasto elettronico nelle mense scolastiche


Grandi novità nel settore scolastico, perché dal 2011/2012 arriverà il buono pasto elettronico. Trattandosi di una sorta di grande azienda anche qui arrivano quindi leggi adeguate. Parliamo quindi di una tessera ricaricabile, che vanterà un personale numero identificativo associato ai vari alunni, che faciliterà un sistema attualmente molto in crisi, ma chiaramente sempre molto utile.

Aziende: molte cercano tecnici specializzati

 Non è facile capire se la crisi economica sia solo un incubo passato o se è ancora fin troppo presente, tuttavia in qualche azienda sembrano essere ripresi i primi contratti.  E’ vero, i datori di lavoro raramente nelle imprese vogliono rischiare e solo qualche volta scelgono un lavoratore che non conoscono personalmente ma, in ogni caso, la ricerca ormai è puntata quasi esclusivamente sulle figure specializzate per cui la richiesta diventa troppo settoriale e moltissimi giovani continuano a restare a casa.

Auto aziendali: le immatricolazioni restano stabili

 I  dati raccolti a inizio estate non sono stati confortanti: sono calate le immatricolazioni e il settore, in generale ha vissuto l’ennesimo momento delicato. Ancora una volta, però, a salvarsi è stato il mercato delle flotte aziendali, stabile e in grado di dare lustro alle vendite anche quando la crisi continua a farsi sentire.

Sicurezza alimentare: le aziende agricole sono in regola?

 La sicurezza alimentare nelle aziende agricole italiane, in linea di massima non è a rischio almeno nel 98,5% dei casi. Le norme igienico sanitarie per la sicurezza dei prodotti e l’agricoltura sono quasi sempre scrupolosamente rispettate e segnano addirittura un primato. Costituiscono, infatti, il settore dove si trova il minimo tasso di irregolarita’ nell’ambito della filiera agroalimentare. I dati in merito, arrivano dopo attente osservazioni da parte di Confagricoltura che li ha resi noti ed in particolare l’analisi è stata confermata dall’Ufficio studi dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli sulle cifre della Relazione Annuale al Piano Nazionale Integrato dei controlli per la sicurezza alimentare nell’ anno 2010. All’interno del documento, sono annotati tutti i risultati dei controlli svolti dalle varie Amministrazioni coinvolte nelle attivita’ del piano. Nella valutazione, quindi, sono inserite informazioni relative ad alimentazione umana, mangimi, sanita’ e benessere animale, sanita’ delle piante e via continuando.

Istat: aziende agricole in mano a laureati trentenni

 Giovanissimi e laureati, possibilmente con una età che non supera i trenta anni: è la figura tipo di chi oggi dirige una azienda agricola secondo quanto riferito dall’Istat. Nella maggior parte dei casi, il motivo è presto spiegato: questo tipo di attività in linea di massima si tramanda direttamente di generazione in generazione e viene affidata ai ragazzi direttamente dai propri genitori, ma non sono rare le situazioni diverse in cui i ragazzi mostrano una vera e propria passione per il settore, attualmente un pò in crisi.

Due imprese in rosa per ogni azienda fallita

 Quando si dice “una buona notizia e una cattiva”. Voi quale volete sapere per prima? Del resto sono l’una la curiosa conseguenza dell’altra e si calcola che per ogni impresa fallita, nel frattempo nascano due aziende in rosa. Che l’imprenditoria femminile viva un ottimo momento lo sappiamo già da tempo e, in effetti, dopo anni di sorpassi verso la poltrona più importante e mesi interi in casa a cullare i propri figli, per le donne è l’ora di tornare seriamente in campo.

Energie rinnovabili: nuovi investimenti su scala mondiale

 E’ un momento finalmente più che positivo per le energie rinnovabili, tanto che sono partiti, su scala mondiale, una serie di investimenti nel settore che potrebbero portare nel breve e lungo termine a guadagni sia per le imprese interessate che per gli utenti che decideranno di usufruirne. Si calcola che solo nel 2010 si sia arrivati ad una cifra di 211 miliardi di dollari rispetto ai 160 miliardi del 2009. Questo secondo quanto riferito dal rapporto “Global Trends in Renewable Energy Investment 2011″ curato da Bloomberg New Energy Finance per conto dell’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente).

Buoni pasto: i primi a saltare per la crisi economica

 Da tre anni la crisi economica non lascia tregua e tutte le volte che la tv ci rimanda immagini positive poco poi corrispondono ad una realtà fatta di licenziamenti, budget assente e in generale guadagni scarsi. I primi a saltare sono i piccoli privilegi che per le famiglie e anche per i lavoratori erano comunque comodi. Parliamo in primo luogo dei buoni pasto, amati e odiati soprattutto per il loro basso importo il più delle volte e sempre al centro delle polemiche. Per questo molte aziende che li producevano sono state costrette a chiudere, altre a ridurre drasticamente il personale e altre ancora a tagliare i costi perchè i guadagni sono nettamente inferiori rispetto a qualche anno fa.

Ravenna: diminuiscono le aziende del settore agricolo

 Aziende agricole in calo nell’area di Ravenna con l’ulteriore cambiamento di quelle che rimangono che, invece, diventano più grandi e aumentano il proprio budget. A diminuire sono anche i frutteti rispetto alle aree che si potrebbero coltivare e coloro che si occupano la terra sono sempre più grandi. I giovani guardano avanti e pensano ad altro, magari decidendo anche di cercare la propria fortuna fuori dall’Italia. I dati giungono dal bilancio provvisorio del censimento dell’agricoltura, in merito alle osservazioni riferibili al 2010.

Aziende italiane in Corea per arredare

 Italia leader nel settore dell’arredamento e del design, con artigiani esperti e un buon rapporto qualità/prezzo. Lo pensano certamente in Corea del Sud visto che a breve è previsto un incontro che potrebbe essere molto importante per 14 imprese del settore nel Belpaese. L’evento riguarda il periodo compreso tra il 5 e il 9 settembre e una serie di imprenditori si recheranno in missione a Seul. Si tratta, nello specifico, di una iniziativa organizzata dalla sede di Monza di Promos-Camera di commercio di Milano e sarà il primo di circa 150 incontri B2B con i maggiori distributori di arredamento sudcoreani.