Fiat e Termini Imerese: cinque aziende sono state selezionate

Fino a qualche anno fa a Palermo e in particolare in provincia, chi riusciva ad essere assunto all’interno della Fiat di Termini Imerese, aveva dato una svolta alla propria vita. In una regione in cui la crisi economica in fondo c’è sempre stata e gli stipendi spesso venivano ritardati, a fine mese si riceveva quanto dovuto per un lavoro in qualche modo prestigioso. Nessuno poteva, quindi, immaginare che sarebbero giunti giorni tristi di cassa integrazione, di licenziamenti e di riconversione della stessa impresa.

Imprese rosa in crisi in Molise

Che l’ascesa delle imprese femminili che nei mesi scorsi aveva fatto diventare verdi di rabbia i colleghi uomini e preoccupato molte aziende anche grandi, stia per vivere un tragico stop? Ovviamente speriamo di no, ma quella che rappresentava praticamente l’unica tendenza positiva in un periodo di crisi economica che continua a causare licenziamenti sembra aver perso parecchio del suo smalto. Al momento le cifre in negativo, si registrano soprattutto in una regione di Italia, il Molise ma è possibile che presto altri luoghi dello Stivale denunceranno la stessa sorte. Un momento delicato quindi, per un settore che andava bene e aiutava quasi l’intera economia del Belpaese e favoriva le stesse rappresentanti del sesso femminile che troppo spesso snobbate da una piramide aziendale fin troppo maschilista, avevano trovato il modo per fare bene da sole senza l’aiuto di nessuno.

Aziende in crisi: cala la fertilità bovina

Una tendenza che in realtà si fa notare da anni ma ora ha raggiunto il suo culmine e in un periodo di crisi economica, questo rischia di gettare veramente nello sconforto molte aziende italiane. E’ calata parecchio, infatti, la fertilità delle bovine di razza Frisona e da quando il cambiamento si è notato, purtroppo, non si è riuscito a fare molto per fermare le perdite in termini economiche e per aiutare questi animali. Gli allevatori cercano invano la soluzione nelle loro stalle ma molto dipende dalla  genetica e dalla produzione esagerata di latte sia per qualità che per quantità. Il reddito delle imprese dunque cala e non si preveere nulla di buono per il futuro.

Dalla Svizzera all’Italia: le imprese emigrano

Una sorta di scambio equo, quello che ha visto per molti anni le aziende italiane trasferirsi fuori dai confini nazionali, magari in Svizzera e che adesso porta le imprese del Canton Ticino con un budget non troppo limitato a preferire, invece, l’Italia e la zona euro. Colpa del franco troppo caro che però un tempo non era un problema quando questo Paese era considerato un paradiso con controlli limitati e possibilità maggiori. Questo soprattutto negli anni tra il 1999 e il 2007, ma ora finita l’era del fisco leggero e dalla burocrazia inesistente, in tempi di crisi economica, emergono ben altri problemi. Se in passato qui sono arrivate ben 151 società del Belpaese, al contrario adesso la corsa del franco arresta tale tendenza e come un boomerang produce l’effetto contrario.

Grandi imprese: cala l’occupazione

L’occupazione è in calo e in effetti non è una grande novità, visto che tanto per non farci distrarre nemmeno un attimo ovunque viene ripetuta tale maledetta frase e poi non c’è il rischio di non accorgersene visto che i licenziamenti sono all’ordine del giorno e si calcola che aumenteranno considerevolmente quest’anno. Nelle grandi imprese, però, si è assistito ad una diminuzione in tal senso dello 0,1% rispetto a maggio e dello 0,6% rispetto a giugno 2010. A fornire queste notizie sempre molto precise quanto per certi versi sconfortanti, è stato l’Istat spiegando che il dato è al lordo della cassa integrazione. Se invece ci soffermiamo al netto della cig l’occupazione complessiva nelle imprese che vantano la presenza di più di 500 dipendenti è rimasta invariata rispetto a maggio ed è diminuita dello 0,2% rispetto a giugno 2010. In pratica sono stati persi lo 0,1% dei posti rispetto a maggio e l’1,2% rispetto a giugno 2010. Numeri che non sempre danno l’idea della gravità della situazione se non quando giorno dopo giorno si vedono sempre più portoni sbarrati e strutture in fallimento.

Legge sullo stress: molte aziende non aiutano i lavoratori

Stanchezza esagerata, troppe responsabilità, eccessivo carico di mansioni ed ecco che il crollo psicologico è dietro l’angolo.Un problema tutt’altro che irrilevante che però per troppo tempo non è stato preso in considerazione. Adesso dunque qualcosa si è mosso e da qualche tempo è arrivata una legge sullo stress dei lavoratori che dovrebbe maggiormente tutelarli e pensare alla loro salute. Se è vero, però, che come si suol dire fatta la legge trovato l’inganno è sicuro che moltissime imprese non tengono conto di tale norma e per gli impiegati non rimane altro che sopportare o ribellarsi, a rischio di perdere il lavoro. Una prospettiva tutt’altro che tranquillizzante in un periodo di crisi.

India: a ripulire il Gange ci pensano le aziende italiane

Il Gange va bonificato e l’India per questa delicata operazione ha bisogno dell’aiuto di un gruppo di aziende italiane. La notizia è stata resa nota dalle fonti diplomatiche dell’Ambasciata italiana di Nuova Dehli. E’ stato il governo indiano a richiedere la competenza del Belpaese per migliorare la situazione di un corso d’acqua noto in tutto il mondo e dalla valenza sacra. In più è stata accettata la consulenza di Eti Dynamics, societa’ inglese specializzata nei mercati emergenti e ad alta crescita, che potrà in breve tempo riqualificare un fiume che è fondamentale nella vita di ogni indiano.

Aziende e manifatturiero: i conti non sono in rosso

Se la crisi economica spazza via come un’onda anomala qualunque forma di benessere e il budget a disposizione, non è così per fortuna per tutti i settori e pur non navigando nell’oro migliora la situazione, ad esempio, del manifatturiero. Del resto si è sempre saputo mantenere piuttosto in equilibrio in un mercato perennemente in negativo ormai, ma adesso sembra che il pericolo conti in rosso sia del tutto scongiurato, almeno per un pò.

Aziende in Italia: aumentano quelle cinesi

Nel Veneto ma più in generale in tutta Italia da qualche anno la tendenza è sempre quella: diminuiscono le aziende italiane che chiudono per fallimento e aumentano quelle cinesi. In particolare, da una manciata di mesi a monitorare la situazione ci pensa soprattutto la Cgia di Mestre, l’associazione dei piccoli artigiani della regione e i dati sono più che sconfortanti. Con le analisi effettuate ultimamente viene resa nota una realtà che in fondo è sotto gli occhi di tutti ma in pochi immaginano quanto il fenomeno si stia veramente sviluppando a macchia d’olio. Tuttavia buona parte dei lavoratori dagli occhi a mandorla lavorano in nero o comunque la loro situazione impiegatizia non viene pubblicizzata, per cui è molto difficile fare delle stime precise. Secondo la Cgia, comunque, le imprese italiane rispetto al 2009 sono diminuite dello 0,4% quelle cinesi sono aumentate dell’8,5%.

Aziende: cresce l’interesse per l’imballaggio compatibile

E’ il prodotto che serve al consumatore, ma di certo è l’imballaggio che colpisce subito la sua attenzione. E’ fondamentale, quindi, che sia curato al massimo e che si mostri eccellente nei colori e nelle caratteristiche. Negli ultimi anni, quindi, si presta sempre più attenzione al packaging perchè è il primo contatto del cliente con l’oggetto che vuole acquistare e, meglio ancora, se non lo ha notato in questo modo desidererà comprarlo subito.

Imprese in Italia: cala la manodopera straniera

 Il lavoro in Italia continua a mancare: è pagato meno del dovuto e costringe giovani e non, ad accontentarsi di ciò che il mercato offre. Allora il dito è puntato tutto contro gli stranieri che giunti nel Belpaese con grandi difficoltà, pur di guadagnare del denaro onestamente accettano paghe estremamente base bloccando chi già nello Stivale fa fatica ad arrivare a fine mese. Eppure qualcosa ultimamente sembra essere cambiata e potrebbero non essere più così tanti coloro che vengono preferiti dai datori di lavoro che possono ottenere lavoratori e risparmiare. Non sempre il titolo di studio e la competenza sono uguali, però nella maggior parte dei casi, si può anche chiudere un occhio in onore del tanto sospirato guadagno.

Aziende: autunno nero per l’occupazione

Lo hanno già annunciato telegiornali e riviste a tema: questo sarà un autunno nero per l’occupazione e, anche se sembra incredibile perchè moltissimi sono già senza lavoro, tanti altri lo resteranno. C’è poco da stare tranquilli insomma, ma non bisogna arrendersi anche perchè sembra che il problema continuo dell’impiego che non c’è stia, anche se a passi piccolissimi, rientrando. Il saldo totale per le aziende con almeno un dipendente, tuttavia, mostrerà ancora un segno negativo e parliamo di circa 1,5 milioni di imprese. A piangerne le conseguenze maggiori sono purtroppo le piccole strutture, mentre restano aperte e combattono bene la crisi economica quelle più grandi, ma non sempre.

Imprese in rosa: il boom è online

Famiglia, figli, capi uomini che promuovono prima persone dello stesso sesso e riservano alle donne poltrone meno prestigiose: i problemi sembrano essere sempre gli stessi in fondo e allora, le esponenti del sesso femminile non ci stanno e non solo annunciano lotta dura ma fanno di tutto per vincere definitivamente la battaglia. Il segreto sta nell’aprire aziende online o comunque lavorare attraverso internet una soluzione che va bene riguardo a moltissime professioni, non necessariamente super moderne.

Venezia in idrovolante: tour scontato anche per le aziende

 Lo sconto sbaraglia qualunque forma di crisi e interessa non solo i privati ma pure le aziende. E’ possibile, quindi, comprare due biglietti al prezzo di uno per il tour di “Venezia in idrovolante”. A confermarlo è la Seawings Seaplane Tours che da pochissimo ha presentato le sue nuove promozioni per questa estate che comincia ad avviarsi verso la fine.  Per agosto la tariffa sarà valida così come a settembre 2011 e di certo attirerà tantissimi nuovi clienti che vogliono vedere il meglio di questa magica città, considerata tra le più belle al mondo.