Se la crisi economica non si capisce bene se stia terminando o meno e, in ogni caso, come si sa, porterà con sè degli strascichi, la buona notizia non tarda ad arrivare. Le piccole e medie imprese, stanno ricominciando ad assumere e si riscontra una maggiore disponibilità a riprendere con qualche contratto più lungo, rispetto agli ultimi anni. Si assiste, qualche volta, persino all’effetto contrario: non sempre le aziende riescono a trovare personale qualificato a coprire i posti vacanti. L’indagine sull’argomento, è stata portata avanti da Unioncamere e ministero del Lavoro sulle Pmi con meno di 250 dipendenti, relativa al primo trimestre 2011. Una ricerca, quindi, attualissima che fa bene sperare per il futuro, soprattutto i più giovani.
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Terremoto Giappone: le aziende investono nelle rinnovabili
La paura per un secondo disastro nucleare dopo Chernobyl in Giappone, sta spingendo le aziende di tutto il mondo a ripensare seriamente ai rischi che può provocare una calamità naturale improvvisa su queste strutture. Le imprese stanno, quindi, mettendo su un piatto della bilancia i pro e i contro di investimenti di questo genere, ipotizzando di puntare maggiormente sulle rinnovabili. Una idea che da tempo stuzzica le grandi aziende, ma il budget richiesto non di rado è fin troppo elevato.
Formazione aziendale: calano gli investimenti
Gli investimenti aziendali nella formazione dei dipendenti sono calati sensibilmente, almeno se si guardano le cifre relative al 2009, ma questo non vuol dire che i lavoratori non frequentino più corsi di aggiornamento e non si specializzino nel proprio settore, grazie ad uno studio continuo. E’ cambiata insomma la forma e non la sostanza in merito ed, infatti, si moltiplica il numero di coloro che, anche grazie alle imprese di appartenenza prendono parte a lezioni private e, soprattutto, individuali. In pratica, una struttura investe soltanto per chi realmente ha necessità di acquisire nuove conoscenze che possano far progredire la ditta, questo anche a causa di un budget limitato dovuto alla crisi economica.
Giappone: aziende di videogiochi stanziano fondi per aiuti
La catastrofe in Giappone, non ha riguardato soltanto il terremoto di qualche giorno fa, con il conseguente tsunami e le scosse di assestamento ma si teme per un rischio nucleare tutt’altro che remoto. In realtà, infatti, le centrali che si trovavano a qualche centinaio di chilometri da Tokyo, sono state danneggiate pesantemente dalla scossa e adesso moltissimi residenti sono stati evacuati per evitare un contatto prolungato con eventuali radiazioni. Una Nazione in ginocchio ha bisogno di aiuti internazionali e tutti si sono prestati, anche se in realtà, è più dall’interno che le manifestazioni di vicinanza si fanno commuoventi. Come quella delle aziende di attività ludiche, soprattutto quelle che producono videogiochi, che stanno davvero tendendo la mano ai giapponesi.
Mercato del lavoro: stipendio dei giovani scende a 800 euro
Se una volta i giovani che si affacciavano per la prima volta al mercato del lavoro, facevano parte della cosiddetta “generazione 1000 euro“, adesso le cose se è possibile vanno ancora peggio. Se, infatti, la crisi economica si è fatta sentire su larga scala, portando le aziende al fallimento e alla riduzione del personale, non è andata meglio a chi mantiene il proprio impiego, soprattutto se molto giovane, che ha dovuto accettare dei compromessi economici al limite della fame. Cresce, in questo modo, la necessità di restare più tempo in casa con i genitori e chiedere loro aiuto, in attesa di potersi sposare, avere figli o comunque di cercare la propria indipendenza.
Certificazione ambientale anche per il settore idroelettrico
La certificazione ambientale è un elemento sempre più importante non solo a livello aziendale, ma soprattutto per il rispetto e la salute di tutti. Per questo comincia, piano piano, ad allargarsi pure ad altri settori, non ultimo a quello legato all’energia idroelettrica. Si tratta del marchio del progetto Ch2oice, finanziato dal programma comunitario Intelligent Energy Europe che da ora in poi servirà per identificare gli impianti che producono elettricità senza danneggiare gli ecosistemi fluviali. Insomma, un grosso passo avanti di cui tenere conto e che, si spera interesserà sempre più imprese.
Stress da lavoro: se ne parla ancora troppo poco
Se fino al 2008 era considerato quasi una sorta di pigrizia da parte del lavoratore e non meritava un nome appropriato e neppure una terapia ad hoc, adesso finalmente si comincia a muovere qualcosa in tema del cosiddetto stress da lavoro. Di recente, tra l’altro, è stato varato il nuovo Testo Unico 81 che detta le regole per la salute e la sicurezza sul lavoro. Una delle novità, ad esempio, è proprio quella di valutare il livello di stanchezza mentale e fisica del dipendente all’interno dell’impresa e di capire cosa si può fare per migliorare la situazione.
Auto aziendali: vendite alle stelle
Continua a volare la vendita di auto aziendali che negli ultimi mesi, i primi del 2011, ha subito un rialzo del 33, 45% e, in questo senso, ha dato il vita ad una netta ripresa del settore. Ad anticipare quella che potrebbe essere una positiva tendenza del mercato in futuro, è stato il Centro Studi Auto Aziendali prendendo in considerazioni le elaborazioni diffuse dall’Unrae. Nello specifico, nei primi due mesi dell’anno le immatricolazioni a privati hanno subito un calo del 32,05% mentre il settore delle auto aziendali è aumentato del 33,45%. Perfettamente in linea, insomma, con quanto già si era registrato nel 2010. Nei dodici mesi in questione, infatti, gli acquisti delle vetture per gli uffici aveva fatto segnare una impennata del 13,01%.
Fallimenti aziendali: almeno 30 al giorno nel 2010
La notizia non è certo positiva ed, infatti, la statistica dei fallimenti aziendali in un sistema di monitoraggio che giunge fino al 2010 è in costante aumento. Solo una manciata di mesi fa, infatti, le chiusure o comunque la bancarotta interessavano circa 30 strutture al giorno. Una cifra incredibile, che denuncia quanto sia necessario per le ditte ricevere finanziamenti o agevolazioni per superare questo momento di crisi economica, arrivata ormai al limite.
Aziende: il Carnevale le fa rifiorire
Le aziende che lavorano per muovere la grande macchina che prende il nome di Carnevale, in Italia, sono moltissime e in continua crescita. Si va dalle imprese che realizzano i costumi del periodo carnascialesco su misura, a quelle che si occupano della produzione di dolci tipici: insomma oltre 500 strutture in tutto il Belpaese. Ottimo anche il settore export ed import con l’interscambio con l’estero di maschere, costumi, coriandoli e oggetti di vario tipo con un solo must: colore e originalità.
Lombardia: volano gli investimenti delle aziende di editoria
E’ un buon momento per la Lombardia, dove gli investimenti sono ripartiti alla grande soprattutto nel settore agricolo e, in generale, la crisi economica seppur forte sembra allonarsi pian piano dal settore delle imprese. Una tendenza che ancora non ha interessato pure le altre regioni italiane ma è possibile che proprio il Nord faccia da traino alle aziende del Centro-Sud. Al momento, un’altra area in forte espansione, a sorpresa è quella dell’editoria proprio quando tra internet e italiani che di leggere proprio non ne vogliono sapere si pensava che l’argomento fosse definitivamente chiuso.
Protesti bancari e aziende
I protesti bancari non sono rari riguardo ad una azienda e si riferiscono a dei provvedimenti di tipo amministrativo, che sono stati presi proprio a causa di un mancato pagamento di una cambiale o di un assegno bancario. In questo senso, la Camera di Commercio riceve gli Elenchi dei nominativi protestati dai pubblici ufficiali levatori, li pubblica nel Registro Informatico ed eventualmente riceve anche domande perchè le imprese vengano poi cancellate da tale documento. Le informazioni relative ai protesti arrivano, soprattutto, da notai e dai segretari comunali, ma non solo.
Formazione aziendale e dipendenti
Oggi quasi tutte le aziende, soprattutto se medie o grandi, prevedono per i propri dipendenti all’inizio della propria carriera nell’impresa, un percorso più o meno breve di formazione aziendale. In termini di economia di impresa, si tratta nello specifico di una attività strutturata e continuativa che serve ad insegnare al personale competenze specifiche utili al settore che poi andranno a ricoprire.
Social network e aziende: con facebook aumentano licenziamenti e divorzi
E’ chiaro che non si può creare dell’allarmismo esagerato, per cui è bene specificare subito che lo sviluppo di social network come Twitter o Facebook, ad esempio, ha di sicuro apportato al mondo del web incredibili benefici negli ultimi anni. Tuttavia, visto che passare da un uso corretto ad uno piuttosto discutibile è molto facile, sembra che proprio quest’ultimo sia la causa di una aumento continuo di divorzi e licenziamenti.