Giappone: le aziende rassicurano sul pesce in scatola radioattivo

 Nessuno ci fa mai caso del tutto, ma quando si esce a far la spesa nel carrello degli italiani, raramente manca il pesce in scatola e, soprattutto il tonno. Il panico adesso è del tutto giustificato e in molti pensano che ci sia il rischio di nutrirsi con dei prodotti radioattivi, perchè il Belpaese anche se in misura irrilevante, acquista tali alimenti pure dal Giappone. Le aziende, però, tranquillizzano sulla fonte più economica di preziosi acidi grassi Omega-3, o almeno ci provano. Del resto, non dimentichiamo che lo Stivale è uno dei più importanti mercati mondiali per il tonno in scatola e il secondo più grande produttore in Europa.Tuttavia, non esiste a tutt’oggi una legge europea sull’etichettatura del pesce inscatolato e si conosce solo il luogo di confezionamento, senza menzione alcuna sulla zona specifica di cattura. Se si trattasse proprio del Giappone?

Istat: migliorano i risultati delle aziende

La ripresa è timida ma innegabile: sembra che nel 2010, in barba alla crisi economica che non si capisce bene a quale stadio del suo progradire sia giunta, le aziende abbiano migliorato leggermente i loro profitti. I dati sono stati raccolti dall’Istat, la quale ha confermato la tendenza positiva, che si spera e si pensa possa proseguire con stime ancora più positive per tutto il 2011. I cambiamenti in meglio, riguardano una fetta di mercato molto vasta.  Si va, infatti, dai liberi professionisti, alle società di persone e di capitale, fino ad arrivare alle imprese individuali. Sono state prese in esame, però, le aziende con oltre 5 dipendenti che si occupano di settori diversi, rispetto a quello finanziario.

Social media: nuova strategia di marketing delle aziende

 Il marketing del futuro nelle aziende ha un solo nome: social media, soprattutto in questi mesi in cui, ancora più del solito, si assiste al passaggio del business online e ad uno sviluppo ancora maggiore di siti e blog aziendali. La gara a chi li aggiorna più spesso o li arricchisce di validi contenuti, quindi, deve essere supportata da strumenti che permettano di rendere noto piuttosto velocemente il reale valore di una impresa e di permettere allo staff  interno di raggiungere i propri obiettivi nel più breve tempo possibile. Ancora di più se è intenzione dell’imprenditore rimanere in testa sul mercato e far crescere non solo il proprio utile ma anche il buon nome della struttura stessa.

Aziende: settore telefonini e computer in crisi

 Il problema è sempre lo stesso: il terremoto in Giappone sta trascinando con sè, in un baratro, l’economia già traballante di gran parte del mondo. In un periodo in cui si fatica a risalire dopo la crisi recente, nessuno aveva tenuto conto della possibilità che una calamità naturale potesse causare un ulteriore disastro. Le imprese nel Paese non riescono a riprendere a pieno ritmo la produzione e mancano le materie prime per dei pezzi che si producevano quasi esclusvamente nel Sol Levante. Risultato? Adesso anche il settore dei telefonini è in crisi, dopo quello automobilistico.

Giappone: riapre la Honda

 Nonostante i livelli di radioattività molto alta in mare, preoccupino il mondo intero, il Giappone prova piano piano a ritornare alla normalità dopo quel terribile 11 marzo che ha cancellato una immagine di produttività perfetta e di uno stile di vita invidiabile. Le aziende devono riaprire, soprattutto quelle di respiro internazionale per evitare che collassino interi sistemi a livello internazionale, come il settore delle auto o quello della tecnologia, per citare i più importanti. Ecco, quindi, che la Honda prova ad aprire e a riprendere l’attività quotidiana nella speranza di non dover chiudere ancora.

Aziende, il part-time è in aumento

 Una serie di problematiche e coincidenze, non ultimo la crisi economica e la mancanza di fondi da parte delle aziende, stanno facendo aumentare di anno in anno il popolo dei lavoratori part-time, con stipendi, ovviamente, il più delle volte dimezzati. Piuttosto che la disoccupazione, soprattutto i più giovani, ma anche i più grandi da poco licenziati, non è possibile far altro che accettare condizioni che non sono perfette ma che permettono almeno di guadagnare qualcosa. La soluzione, è quella di trovare un altro piccolo lavoretto ma far coincidere orari e resistenza fisica, non sempre è semplice.

L’azienda dove gli italiani vorrebbero lavorare: la Ferrero

 E’ una notizia curiosa, eppure sembra che l’azienda dove la gran parte degli italiani vorrebbe lavorare è la Ferrero. Lo rivelano una serie di sondaggi, rivolti a lavoratori di tutte le età, giovani e meno giovani e con qualunque titolo di studio. Dai neolaureati ai professionisti senior, l’impresa che attrae di più è proprio questa, nota nel Belpaese al pari di molte altre e non soltanto nel campo gastronomico dolciario. A rilevare tale tendenza in continua crescita, è stato l’osservatorio di Employer Branding Positioning Survey (EPBS), in un’indagine promossa da Monster.it in collaborazione con Anthea Consulting, giunta alla terza edizione e condotta un questionario online a 10.729 job seekers.

Imprese e sviluppo: a Palermo arrivano i fondi

Ci potrebbe essere un nuovo futuro, più roseo, per le piccole e medie imprese di Palermo previsto già per i prossimi anni, visto che sono stati stanziati poco più di 22 milioni di euro per favorire l’innovazione, lo sviluppo e il miglioramento tecnologico delle aziende in grado di importsi veramente sul mercato. E’ stato, a tal proposito, presentato un piano piuttosto particolare, in quanto prevede la possibilità di far partecipare anche le aziende sanitarie, le università e gli istituti di ricerca. Se sfruttata al massimo, insomma, questa iniziativa potrebbe davvero cambiare le cose, almeno secondo l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, il quale ha parlato dell’emissione del bando da 22 milioni 234 mila euro della misura 4.1.1.2 del P.O.-Fers 2007-2013.

Lavoro: la metà dei giovani vuole andare via dall’Italia

 Il rapporto Eurispes parla chiaro: la metà dei giovani sono insoddisfatti dal proprio lavoro o non riescono proprio a trovarne uno adatto alle proprie esigenze. Il risultato è che molti vorrebbero andare via dall’Italia, una decisione comprensibile, resa ancora più dolorosa a seguito della recente crisi economica. L’estero rappresenta tutt’ora la possibilità di uno sbocco economico e professionale, anche se sono lontane le possibilità e gli stipendi di un tempo.

Aziende e fotovoltaico: arrivano le imprese ceche

 Le imprese straniere sono sempre più interessate a sfruttare il fotovoltaico e gli occhi sono tutti puntati sull’Italia, soprattutto da parte degli investitori cechi che sono i primi a voler mettere i propri soldi in un progetto in cui credono fortemente. Altro che nucleare, nel prossimo futuro potrebbero esserci le “energie pulite” e il Belpaese, se davvero si riusciranno a concretizzare tali collaborazioni, potrebbe guidare una tendenza certamente molto meno pericolosa e, sembra, abbastanza efficace. Persino in Paesi come l’India, del resto, nonostante la vastità del territorio, si riesce tranquillamente a sfruttare tale fonte alternativa sempre a disposizione dell’uomo. Lo stivale con il suo sole e le risorse a portata di mano fa davvero gola a molti da anni.

Gestione Flotte aziendali: scegliere il noleggio a lungo termine

Sono sempre di più, ogni anno, le aziende che scelgono di noleggiare le auto per conto dell’impresa per un periodo di tempo medio- lungo. Del resto la gestione delle flotte aziendali non è uno scherzo e può pesare anche in modo consistente su una struttura già gravata da mille altri costi. Ancora di più se le vetture sono moltissime perchè utilizzate magari dai dipendenti in trasferta. In questo caso contenere i costi diventa praticamente indispensabile, se non ci si vuole avviare verso debiti e, nei casi peggiori, al fallimento. A tal proposito, in un controllo aziendale oculato si risparmia di più un “affitto” degli strumenti necessari sia per svolgere meglio le mansioni che per rappresentare la ditta di riferimento, in questo caso con le quattro ruote.

Istat: disoccupazione, più donne a casa nel Sud

I dati Istat sono precisi e preoccupanti allo stesso tempo. Se, infatti, la disoccupazione in Italia sembra calare e questo rallegrerebbe gli animi, in realtà le ragazze soprattutto al Sud restano sempre più spesso senza lavoro. I dati riguardano la media del 2010, periodo in cui il tasso di cittadini senza contratto di nessun tipo è passato all’8,4% dal 7,8% del 2009.Si tratta del dato medio annuo più alto dall’inizio del 2004, senza contare che nel quarto trimestre del 2010 i numeri hanno evidenziato quota 8,7%, mentre si era parlato di 8,6% nello stesso periodo del 2009. Il piccolo aumento, secondo quanto ha dichiarato l’Istituto, sarebbe dovuto fondamentalmente a molte persone che hanno perso il precedente lavoro.Se si volge lo sguardo ai giovani, invece, il tasso di disoccupazione cresce di 2,4 punti percentuali, portandosi, nella media del 2010 al 27,8%, con un massimo del 40,6% per le donne residenti nel Mezzogiorno. Ancora una volta, insomma, parliamo di difficoltà per le donne ad inserirsi nel mondo dell’impiego, con problemi ancora maggiori rispetto agli uomini, una tendenza che si spera presto si possa invertire.

Bmw aziendali in crescita

Bmw è praticamente in testa alle scelte da parte delle grandi aziende. Le auto dotate di tutti i comfort, dalle linee uniche e dalle potenzialità interessanti, rendono le vetture assolutamente affidabili e in grado di distinguersi dalle altre, con un valore aggiunto pure per l’impresa. Se la crisi economica prima e la recente sciagura in Giappone, anche se indirettamente hanno colpito tutto il settore aiutomobilistico, il marchio entro il 2013 intende conquistare una fetta di mercato ancora più larga sia per quanto riguarda i clienti tradizionali che, soprattutto, i manager delle strutture di rilievo in Italia. Lo stesso presidente Franz Jung, individuato insieme al suo staff i vari target di riferimento è pronto a perseguire gli obiettivi prefissati, come ha confermato nel corso di un recente incontro.