A ben vedere i nuovi passi delle strategie aziendali messi a segno da alcuni dei più grandi retailer del mondo, come Wal-Mart e Carrefour, sembrerebbe proprio che l’India sia diventata la nuova frontiera dorata delle vendite al dettaglio, attraendo milioni di dollari di investimenti all’interno dei propri confini, nella lenta e progressiva apertura della propria regolamentazione agli operatori provenienti dall’estero.
Stando a quanto riportato sulla stampa, infatti, Wal-Mart Stores e Carrefour starebbero valutando investimenti per oltre 100 milioni di dollari al fine di avviare dei propri negozi in India. L’unico ostacolo, come sopra abbiamo accennato, è relativo alla normativa in vigore nel subcontinente, che impedisce agli operatori stranieri di avviare attività di vendita al dettaglio senza coinvolgere un operatore nazionale.
Tuttavia presto la situazione potrebbe cambiare in maniera radicale, visto che il governo sta pensando di aprire il mercato delle vendite al dettaglio alle società estere, modificando l’attuale regime normativo, che prevede che gli investitori stranieri non possano possedere più del 51% in negozi monomarca, senza alcun vincolo partecipativo per quanto invece concerne il possesso di partecipazioni in negozi all’ingrosso.
Ad oggi, Wal-Mart e Carrefour operano infatti solo attraverso negozi all’ingrosso, ma il vero e proprio obiettivo è quello di espandersi all’interno del mercato delle vendite al dettaglio, visto e considerato che – stando a quanto affermato dal Business Monitor International – il business del comparto dovrebbe raddoppiare entro il 2015, passando dagli attuali 400 miliardi di dollari annui, ai futuri 800 miliardi di dollari.
L’obiettivo del governo è ora quello di attrarre nuovi investitori nel Paese, anche per migliorare le infrastrutture locali: il 40% della frutta e dei vegetali indiani finisce infatti con il non poter essere venduto perché si deteriora prima di finire sui banchi dei mercati, a causa della mancanza di celle frigorifere e altri componenti adatti.