Gli italiani cambiano le proprie abitudini e si scoprono dei veri salutisti, ben lontani tranne qualche occasione dai fast food e dai grassi in quantità. Va di moda a tavola la cucina mediterranea ed, in particolare, il Made in Italy. In più sono anche aumentati i sistemi di controllo a tutela dei consumatori e il settore agroalimentare nazionale, vive una nuova primavera.
Dieci anni dopo l’emergenza “mucca pazza”, i sistemi di autocontrollo e certificazione della filiera dei produttori e soprattutto il sistema di tracciabilità degli alimenti destano nuova fiducia in chi acquista e, in effetti, cominciano davvero a funzionare a quanto sembra. Quel problema, infatti, ha creato una sorta di allarmismo che, alla fine, si è risolto in qualcosa di positivo. In tal senso, infatti, i prodotti tipici italiani, secondo la Coldiretti, sono aumentati del 650 per cento per un valore che ha raggiunto complessivamente i 7,5 miliardi di euro. A questo punto, anche il sistema economico, ha avuto la sua rivincita nel settore.
I risultati sono talmente positivi che il nostro Paese, ha sorpassato la Francia e ha conquistato la leadership europea con gli attuali 221 prodotti tutelati. Giuseppe Vadalà, Responsabile della Divisione di Sicurezza Agroambientale ed Agroalimentare e del Nucleo Agroalimentare e Forestale ha così commentato la tendenza:“L’indicazione dell’origine del prodotto in etichetta è fondamentale per garantire la qualità degli alimenti e la legalità del mercato. La capacità di rintracciare gli alimenti consente agli organi di controllo e di indagine di poter contrastare ogni tipo di frode alimentare.Un nuovo approccio alla sicurezza alimentare basato su due principi fondamentali. Il primo è il principio di precauzione, ossia la non commercializzazione dei prodotti pericolosi per la salute e il secondo è quello della prevenzione, che riguarda la tracciabilità dei prodotti alimentari, degli alimenti per animali e di qualsiasi altra sostanza della catena alimentare, così da accertare la provenienza in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione”.