Gli ambienti di lavoro, anche i più moderni, non sempre sono adeguati alle esigenze del dipendenti e, in ogni caso, restare per troppe ore al giorno davanti al pc o in un ufficio magari in spazi ristretti può far male a chi è assunto in una azienda. Per questo sembra che 7 lavoratori europei su 10 soffrono o hanno sofferto negli ultimi tre anni di disturbi fisici dovuti ad una postura scorretta o comunque alla permanenza fra le quattro mura della propria ditta.
Ecco, in questo senso, i problemi più diffusi: mal di schiena (43%), dolori alle spalle (32%), mal di testa (29%) e dolori al collo (29%) seguiti da disturbi alla vista e patologie al polso e alle braccia.Lo comunica una nuova ricerca effettuata da Dynamic Markets per conto di Fellowes e chiamata Ergonomics of the European Workplace. I dati aggiornati, sono stati resi noti in occasione del lancio della campagna europea di sensibilizzazione sull’ergonomia che durerà fino a settembre. Si tratta di una indagine che è durata per un lungo periodo e che ha coinvolto almeno 3000 lavoratori, tra uomini e donne di età superiore ai 18 anni, in Inghilterra, Germania, Olanda, Spagna e Francia. In Italia, comunque, non va diversamente, anzi forse è peggio.
Le persone prese ad esame fanno parte di ambienti e aree lavorative differenti: il 54% delle piccole e medie imprese, il 46% di grandi aziende con più di 250 impiegati.Tutti, o quasi, hanno detto che il loro maggior problema è dato dalla difficoltà a stare comodi mentre si è seduti. Le sedie o le poltrone fornite, infatti, non sono adatte alla mansione svolta e alle ore in cui si deve rimanere fermi. Nello specifico, quindi, il tempo medio perso da ciascun lavoratore per trovare una posizione più confortevole è di 46,5 minuti al giorno pari a oltre 22 giorni l’anno.In più il 79% del campione afferma di lavorare spesso in ambienti diversi dall’ufficio, per cui le cose peggiorano addirittura.