Le piccole e medie imprese possono in questi mesi tirare finalmente un sospiro di sollievo perchè l’attenzione dell’Agenzia delle entrate è puntata altrove. Nessuna evasione è concessa ovviamente, ma la morsa entro la quale si trovavano le aziende di questo tipo negli scorsi mesi è adesso decisamente allentata. Questo significa solo che è cambiato il metodo, ma la “sostanza” resta la medesima. Questo perchè per combattere chi cerca di non pagare le tasse dovute bisognerà puntare innanzitutto sulle strutture più grandi. Ora, quindi, diminuiscono i controlli ma diventano più severi ed efficaci.
Il recupero delle somme spettanti è chiaramente l’obiettivo, che quest’anno ha raggiunto la cifra record di 10,6 miliardi di euro. Per l’occasione, al fine di muoversi con il minimo margine di errore, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia, ha spedito una direttiva ad hoc agli uffici operativi. All’interno del documento, quindi, si parla della riduzione del 20% di accertamenti, prestando però maggiore attenzione ai vari obiettivi.
Tuttavia, anche per le piccole e medie imprese non è il momento di cantare vittoria perchè il giro di vite, seppur con diverse modalità, resta in atto. Secondo quanto riportato nel documento operativo “si dispone la riduzione nella misura del 20% del target relativo all’indicatore accertamenti nei confronti di imprese di piccole dimensioni e professionisti, mantenendo invariato l’obiettivo monetario assegnato”. Gli esperti sono già al lavoro per calcolare non solo il numero di controlli che saranno a breve effettuati, ma anche per ipotizzare quanti soldi verranno recuperati. Nello specifico, quindi, ci saranno 45 mila controlli circa in meno rispetto allo scorso anno su autonomi, professionisti e imprese di piccola taglia, ma questa soluzione non è stata presa a caso e porterà di certo dei nuovi risultati. Non resta che stare a vedere e, nel frattempo, guai ad evadere il fisco perchè le conseguenze sono ben note e portano sull’orlo del baratro le aziende.