Torniamo a parlare di Fincantieri e della ristrutturazione aziendale che attraverso un piano programmatico pluriennale, la società voleva porre in essere al fine di rilanciare le proprie attività nella futura evoluzione dei mercati. Un piano aziendale che aveva posto a serio rischio moltissimi posti di lavoro, e che ora sembra essere rimesso in discussione.
Ad annunciare la decisione è stato lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, il quale negli scorsi giorni ha di fatto dichiarato alla stampa che la società avrebbe ritirato il piano industriale, mossa effettuata al fine di “esorcizzare le tensioni” (per utilizzare le parole dello stesso manager) e poter garantire delle trattative più serene.
Sicuramente soddisfatti i lavoratori, che negli scorsi giorni si erano recati a Roma per manifestare in favore della tutela del proprio posto di lavoro, i quali – all’annuncio dell’amministratore delegato Bono – hanno festeggiato il passato (almeno per il momento) pericolo di divenire oggetto di una significativa ristrutturazione aziendale.
Ad ogni modo, interessanti ci paiono le dichiarazioni del manager Bono, il quale ha avuto modo di ricordare come il piano aziendale che era stato in precedenza presentato alle parti “non era una novità per nessuno”, giudicando implicitamente come eccessivi i riscontri negativi provenuti da più parti. “Attacchi subiti da destra e sinistra”, ha voluto ricordare l’amministratore delegato di Fincantieri, in seguito ai quali “anche la mia forza viene meno”.
Per quanto invece concerne le dichiarazioni delle parti sindacali, ricordiamo quelle di Giorgio Cremaschi, segretario della Fiom, il quale ha affermato come il “ritiro del piano sia una grande soddisfazione”, pur ammettendo di trattarsi di un solo primo passo verso la vera salvaguardia dei posti di lavoro.
Tuttavia, quel che ci pare abbastanza ovvio, è che se non vi sarà un’impennata improvvisa degli ordinativi per Fincantieri (su commessa statale?), il problema legato ai tagli di conto economico sia solo rinviato.