Il lavoro di una azienda e, soprattutto i suoi risultati, sono frutto di un lavoro congiunto e mai soltanto di una mente, nello specifico quella del capo, che pure con le sue idee e la sua gestione può indirizzare meglio l’impresa verso un unico obiettivo. Ecco perchè è orgoglio di tutti poter prendere parte agli eventi aziendali, quelli in cui si tirano un pò le somme e si parla di un bilancio annuale o periodico. Qualche volta questi appuntamenti coincidono con i giorni che precedono le feste, come ad esempio le ferie estive o meglio quelle di Natale, altri invece vengono fissati quando c’è effettivamente qualcosa di importante da comunicare.
Comunicazione aziendale: in Italia non passa da Facebook
Le aziende ultimamente sono molto incuriosite dal potere che volenti o nolenti hanno i social network e, da più parti, non si fa che parlare del fatto che potrebbero costituire una nuova e alternativa strada per la crescita di una impresa. Tuttavia, restano ancora molti i dubbi, in particolare in Italia, dove il rischio e l’innovazione spaventano non poco e, quindi, si resta ad osservare da lontano un fenomeno in continua ascesa. Se è vero che esistono strutture dove interagire su Facebook o su Twitter, fa davvero parte della propria mansione e del marketing interno, lo stesso non si può certo dire per quelle ditte di stampo classico dove addirittura ai dipendenti ne è stato interdetto l’uso. Si perchè è stato da tempo provato che restare per troppe ore in contatto personale con amici e conoscenti su internet, diminuisce la produttività.
Auto aziendali: per i manager diminuiscono
Le auto aziendali per i manager, che già non erano così comuni, diminuiscono in Svizzera, soprattutto nel settore bancario e assicurativo. Tutto il contrario, insomma, di quanto avviene attualmente in Italia, Belgio, Olanda e Spagna. Qui la vettura conta a livello di prestigio e vanta tutt’ora di indennità accessorie.
Social network aziendali: il futuro nelle tue mani
110 messaggi al giorno: si tratta solo di una media, ma sembra che tra email e chat, i leader delle aziende ricevano almeno questo numero di richieste di contatti. Una prospettiva abbastanza stressante se moltiplicata per tutti i giorni della settimana e associata ad altri impegni eventuali come videoconferenze, documenti da controllare, tabelle da rivedere e presentazioni digitali. Se a ciò si aggiunge che alcuni vengono visionati via cellulare e altri sul computer, il rischio che sfugga qualcosa di importante è ben più che reale.
Uk:sotto controllo pubblicità aziende sui social media
Le imprese in Gran Bretagna tremano, perchè anche la pubblicità aziendale sui principali social media, ultimamente fondamentale, sarà tenuta sotto controllo dall’Authority.L’organismo che di solito veglia sugli standard di propaganda delle ditte in questo Paese, infatti, adesso si dedicherà molto di più anche al web e ai social network, per bloccare fenomeni eccessivi e magari meno pagati del dovuto da parte delle imprese stesse.
Finanziamenti aziendali e obiettivi dell’impresa
Nel corso della loro esistenza le aziende spesso si trovano a dover chiedere dei finanziamenti pubblici o privati, a medio e lungo termine. In quest’ultimo caso, ci si riferisce ad un periodo di tempo che supera i 18 mesi. Ad averne bisogno, sono imprese di qualsiasi genere, da quelle di tipo industriale, a quelle edilizie, commerciali, di trasporto e del settore turistico alberghiero, ma l’elenco potrebbe ancora continuare a lungo. Lo stesso capita pure ad aziende che lavorano nel campo dell’agricoltura o agli enti pubblici e persino a lavoratori autonomi, professionisti e privati.
Analisi congiunturali e situazione economica
Cosa si intende per analisi congiunturali non è facile a spiegarsi, soprattutto oggi, che il termine congiuntura viene usato indistintamente pure per indicare uno studio bene accurato della situazione economica generale o anche di una specifica azienda. L’ambiguità di tale termine, quindi,rischia di provocare una cattiva comprensione, a seconda dei propri studi in materia portando ad analisi e formulazioni di opinioni totalmente differenti, proprio perchè osservati da altri punti di vista.
Certificazioni etiche per le imprese
Le cose oggi sono molto cambiate e un livello più alto di istruzione e la voglia di conoscere sempre meglio ogni aspetto della vita quotidiana, hanno trasformato i consumatori in veri segugi capaci di informarsi al meglio in merito ai prodotti che acquistano e consumano, ma anche riguardo ai servizi e ai processi di lavorazione. In questo senso, le imprese sono praticamente obbligate a seguire delle politiche legate all’ecologia e al rispetto ambientale o, comunque, a muoversi in modo responsabile. Per questo sono sempre più richieste le certificazioni etiche.
Intermediazione aziendale, vendita e acquisizione
Una impresa, seppur grande, nel corso della propria esistenza, ha bisogno di consulenti specializzati in vari settori, non ultimo in quello della intermediazione aziendale. Ancor di più se la struttura è in crescita ed ha bisogno di nuove acquisizioni o vendite di locali e materiali, un problema che comunque si presenta anche quando la ditta si trova in cattive acque.
Marketing non convenzionale: comunicazione del futuro
In un periodo in cui la crisi economica ha gettato nel panico la maggior parte delle aziende italiane ed internazionali, soltanto un dettaglio che non è nemmeno trascurabile, può fare la differenza tra una impresa in fallimento e una che decolla. Dimenticando per un attimo il budget aziendale che pure è fondamentale, è la creatività a permettere ad una struttura di imporsi sul mercato e sbaragliare la concorrenza. Se comunque le buone idee non mancano, si devono ovviamente mettere in atto tutta una serie di strategie che possano indirizzarle verso un unico e vincente obiettivo. Nasce, così, il Marketing non convenzionale.
E-commerce: le aziende italiane non lo scelgono
L’E-commerce, conosciuto anche come commercio elettronico è un tema piuttosto nuovo legato all’avvento dei computer. Si, perchè, si riferisce proprio alle transazioni che riguardano un consumatore e una azienda che decide di fornire il proprio servizio o un bene anche on line. Si viene, in tal modo a creare un binomio di natura economica tra il produttore che garantisce la sua offerta e il cliente che conferma di acquistare quanto proposto. In linea di massima, comunque, nel settore dell’industria delle telecomunicazioni con tale parola, si può intendere pure l’insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali. In Italia, però, tale tipo di sistema sembra non andare.
Aziende verso la ripresa
Non si può ancora parlare di dati in netta salita e di fine della crisi economica che da almeno due anni ormai, causa licenziamenti di massa e chiusura delle imprese, però qualche segnale positivo sembra giungere. Se parliamo prettamente di dati tecnici, si può dire che nel primo mese del 2011 si sono contate 35.145 registrazioni alle Camere di Commercio, meno dello scorso anno ma tranquillizzano, invece, le chiusure delle imprese che sono stavolta inferiori. Circa 55mila unità con 4.627 strutture chiuse in meno rispetto al corrispondente periodo del 2010.
Impiantistica aziendale, sicurezza ed estetica
In una azienda ogni aspetto è importante se si vuole fare in modo che venga ricordata a lungo, raggiunga i suoi obiettivi in breve termine e cominci la sua scalata nel mercato diventando nota per la sua produttività e competenza. Purtroppo oggi, un pò per la crisi economica e un pò per una mancata attenzione a certi aspetti della totale gestione aziendale, si presta attenzione soltanto alle impellenze e a ciò che balza subito agli occhi del potenziale cliente, a discapito, a volte, persino, della salute del dipendente. Essendo una struttura dove ogni giorno rimangono per diverse ore uno o più lavoratori, invece, un altro aspetto fondamentale non sempre tenuto in eccessiva considerazione, è quello della impiantistica aziendale.
Imprenditoria italiana e imprese straniere
Gli imprenditori stranieri ci sanno fare, hanno maggiori risorse economiche e possibilità a fronte di menti italiane brillanti che, però, sono piuttosto limitate sul mercato. Una tendenza che, purtroppo è stata evidente anche nel 2010 quando il numero dei talenti internazionali nel Belpaese è aumentato di 29mila unità rispetto al 2009, contro un calo di 31mila imprenditori italiani. Se parliamo di percentuali, non si può non evidenziare un triste più 4,9% che conferma come le imprese dello Stivale siano andate avanti, loro malgrado, non solo per merito dei dipendenti locali con un -0,4%.