Sicurezza alimentare: aumenta consumo prodotti Made in Italy

 Gli italiani cambiano le proprie abitudini e si scoprono dei veri salutisti, ben lontani tranne qualche occasione dai fast food e dai grassi in quantità. Va di moda a tavola la cucina mediterranea ed, in particolare, il Made in Italy. In più sono anche aumentati i sistemi di controllo a tutela dei consumatori e il settore agroalimentare nazionale, vive una nuova primavera.

Roma la città dell’imprenditoria femminile

 Lo confema la Camera di Commercio: a Roma l’imprenditoria femminile sta vivendo un vero e proprio boom e le aziende in rosa aperte ultimamente sono addirittura superiori alle imprese gestite da uomini. Le cifre parlano chiaro e si attestano su un 6,2% contro lo 0,6 tra il 2009 e il 2010. Anche la provincia tiene bene, segno che gli incentivi e le agevolazioni funzionano e le esponenti del sesso femminile si danno da fare con idee e creatività per riuscire a riunire i ruoli di madre, moglie e imprenditrice. Al 30 giugno del 2010, si parlava di una cifra pari a 95.465 società presenti nella Capitale.

Gestione aziendale e formazione

Uno dei pochi modi per evitare infortuni e incidenti sul lavoro, oltre che la sicurezza aziendale è la formazione dei dipendenti i quali conoscendo perfettamente a cosa vanno incontro, possono muoversi con più prudenza ed, eventualmente, invitare i propri capi a rivedere il piano di gestione di impresa in merito a determinati impianti o sostanze tossiche presenti. Un problema scottante e assolutamente attuale che tutte le strutture piccole, medie e grandi dovrebbero tenere in considerazione come già stanno cominciando a fare. Si è notato, infatti, che negli ultimi tempi sono diminuite sempre di più le cosiddette morti bianche, ma il traguardo è quello di cancellarle definitivamente.

Aziende: solo 4 dipendenti su 10 stabili

Se si parla di crisi economica che si allontana e di aziende che ricominciano ad assumere, con un codice etico acquisito e senza favoritismi in vista, è pur vero che non è tutto oro quello che luccica, come si suol dire. Le imprese con meno di 250 dipendenti firmano nuovamente qualche contratto, ma solo pochissimi sono davvero degni di nota. Se è vero, però, che la speranza è l’ultima a morire, allora si può dire che quest’anno l’incremento è legato soprattutto all’industria manifatturiera e alle costruzioni. A tempo indeterminato, però, sono solo 4 dipendenti su 10 e questo scoraggia soprattutto i più giovani che devono costruirsi un futuro. Non è troppo diverso, comunque, per le altre generazioni, che si sono ritrovate a casa dopo una vita di lavoro e adesso stentano a trovare un impiego che duri più di qualche mese e che sia adatto alla propria qualifica.

Assunzioni: nuove regole per le aziende

 Il sogno di un posto di lavoro a tempo indeterminato non ti ha mai abbandonato? Allora da oggi dovrai far parte di quell’infinito numero di persone che prenderà parte ai concorsi pubblici, diventati obbligatori in moltissime grandi aziende. In più, le nuove regole per le imprese garantiscono l’impossibilità di scegliere per un ruolo diringenziale un parente del capo. Per impieghi e collaborazioni le cose cambiano, ma forse l’ombra della crisi che si allontana porterà a nuovi contratti e senza più grossi favoritismi. Amministratori e dirigenti, saranno costretti a rivedere per bene il codice etico e a rispettarlo, anche perchè non scamperanno a verifiche e controlli a campione. Questo il nuovo codice delle assunzioni nelle societa’, enti e aziende del Gruppo Roma Capitale presentato in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno e dall’assessore capitolino al Personale, Enrico Cavallari nei giorni scorsi.

Piccole e medie imprese: ripartono le assunzioni

 Se la crisi economica non si capisce bene se stia terminando o meno e, in ogni caso, come si sa, porterà con sè degli strascichi, la buona notizia non tarda ad arrivare. Le piccole e medie imprese, stanno ricominciando ad assumere e si riscontra una maggiore disponibilità a riprendere con qualche contratto più lungo, rispetto agli ultimi anni. Si assiste, qualche volta, persino all’effetto contrario: non sempre le aziende riescono a trovare personale qualificato a coprire i posti vacanti. L’indagine sull’argomento, è stata portata avanti da Unioncamere e ministero del Lavoro sulle Pmi con meno di 250 dipendenti, relativa al primo trimestre 2011. Una ricerca, quindi, attualissima che fa bene sperare per il futuro, soprattutto i più giovani.

Terremoto Giappone: le aziende investono nelle rinnovabili

 La paura per un secondo disastro nucleare dopo Chernobyl in Giappone, sta spingendo le aziende di tutto il mondo a ripensare seriamente ai rischi che può provocare una calamità naturale improvvisa su queste strutture. Le imprese stanno, quindi, mettendo su un piatto della bilancia i pro e i contro di investimenti di questo genere, ipotizzando di puntare maggiormente sulle rinnovabili. Una idea che da tempo stuzzica le grandi aziende, ma il budget richiesto non di rado è fin troppo elevato.

Formazione aziendale: calano gli investimenti

 Gli investimenti aziendali nella formazione dei dipendenti sono calati sensibilmente, almeno se si guardano le cifre relative al 2009, ma questo non vuol dire che i lavoratori non frequentino più corsi di aggiornamento e non si specializzino nel proprio settore, grazie ad uno studio continuo. E’ cambiata insomma la forma e non la sostanza in merito ed, infatti, si moltiplica il numero di coloro che, anche grazie alle imprese di appartenenza prendono parte a lezioni private e, soprattutto, individuali. In pratica, una struttura investe soltanto per chi realmente ha necessità di acquisire nuove conoscenze che possano far progredire la ditta, questo anche a causa di un budget limitato dovuto alla crisi economica.

Pubblicità aziendale, attenzione agli alimenti salutistici

Sembra che si tratti più di una moda che di una reale necessità per molte persone, ma la voglia di consumare cibi salutistici in Italia cresce anno dopo anno. Una tendenza che sarebbe anche positiva, se si tiene conto di una maggiore informazione dei cittadini su quello che consumano quotidianamente e portano in tavola. Attenzione però alla pubblicità aziendale esagerata e, in qualche caso, al limite del falso che può trarre in inganno le persone più sprovvedute. Per tal motivo, a mettere in guardia tutti ci pensa il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà.

Giappone: aziende di videogiochi stanziano fondi per aiuti

 La catastrofe in Giappone, non ha riguardato soltanto il terremoto di qualche giorno fa, con il conseguente tsunami e le scosse di assestamento ma si teme per un rischio nucleare tutt’altro che remoto. In realtà, infatti, le centrali che si trovavano a qualche centinaio di chilometri da Tokyo, sono state danneggiate pesantemente dalla scossa e adesso moltissimi residenti sono stati evacuati per evitare un contatto prolungato con eventuali radiazioni. Una Nazione in ginocchio ha bisogno di aiuti internazionali e tutti si sono prestati, anche se in realtà, è più dall’interno che le manifestazioni di vicinanza si fanno commuoventi. Come quella delle aziende di attività ludiche, soprattutto quelle che producono videogiochi, che stanno davvero tendendo la mano ai giapponesi.

Made in Italy: sentenza esemplare in Cina

 Il Made in Italy, non si tocca: contraddistingue l’appartenenza ad un popolo, le sue tradizioni più vere e la capacità di trasformare un prodotto fino a renderlo unico e particolare, pronto per il mercato, prima e meglio di qualunque altro Paese. Tuttavia, l’Oriente negli ultimi decenni è il nemico più temibile di alimenti, oggetti, abbigliamento e quant’altro siano frutto della genialità del Belpaese e, allora è arrivato il momento di difendere l’originalità del Made in Italy a tutti i costi.

Mercato del lavoro: stipendio dei giovani scende a 800 euro

Se una volta i giovani che si affacciavano per la prima volta al mercato del lavoro, facevano parte della cosiddetta “generazione 1000 euro“, adesso le cose se è possibile vanno ancora peggio. Se, infatti, la crisi economica si è fatta sentire su larga scala, portando le aziende al fallimento e alla riduzione del personale, non è andata meglio a chi mantiene il proprio impiego, soprattutto se molto giovane, che ha dovuto accettare dei compromessi economici al limite della fame. Cresce, in questo modo, la necessità di restare più tempo in casa con i genitori e chiedere loro aiuto, in attesa di potersi sposare, avere figli o comunque di cercare la propria indipendenza.

Certificazione ambientale anche per il settore idroelettrico

La certificazione ambientale è un elemento sempre più importante non solo a livello aziendale, ma soprattutto per il rispetto e la salute di tutti. Per questo comincia, piano piano, ad allargarsi pure ad altri settori, non ultimo a quello legato all’energia idroelettrica. Si tratta del marchio del progetto Ch2oice, finanziato dal programma comunitario Intelligent Energy Europe che da ora in poi servirà per identificare gli impianti che producono elettricità senza danneggiare gli ecosistemi fluviali. Insomma, un grosso passo avanti di cui tenere conto e che, si spera interesserà sempre più imprese.