Che cosa c’entra l’organizzazione aziendale con la filosofia, direte voi? Subito dopo comincerete a pensare che, in effetti, le frasi degli antichi uomini eruditi possono far prendere con meno ansie le noie lavorative e, del resto, non vi sbagliate del tutto anche se ovviamente non è copsì semplice il concetto e c’è dell’altro. In un’epoca in cui non essendoci lavoro, un pò per creatività ritrovata e un pò per necessità nascono nuove professioni come funghi, si fa strada un nuovo profilo. Una figura di lavoratore fondamentale in una azienda e che può davvero fare da collante tra le varie figure, sia quelle che stanno più in alto e vantano maggior importanza nell’impresa che quelle, viceversa, che sono sistemate in basso nella piramide della struttura.
La visione del dipendente nel nuovo millennio è cambiata ed è ancora più legata al business con l’importanza fondamentale di restare a galla in un mercato dove la concorrenza è spietata. Del resto, in tempi di crisi economica tutti giocano qualunque carta pur di non fallire e trascinare nel baratro decine di lavoratori con le loro famiglie.
Una tendenza ancora più in crescita mese dopo mese, ora che la recessione potrebbe allontanare la sua lunga mano nera e capolino, quando si dissolve la nebbia ecco che la fa il filosofo che arriva in azienda ed occupa subito un posto di rilievo. Non è uno scherzo o una nuova bizzarra figura segno di una moda, ma l’idea come al solito arriva dagli Stati Uniti. Lì lo chiamano knowledge base administrator e la sua arma vincente è la logica. Si tratta di una nuovissima figura professionale, ovviamente qualificata al massimo, che è appena arrivata nel Belpaese. Il suo profilo è inerente all’ambito filosofico e può aiutare a trovare oltre che la calma anche delle soluzioni pratiche ed efficienti all’organizzazione aziendale.