Se in molti campi il Belpaese sembra essere il fanalino di coda, non si può certo dire che, ogni tanto, non arrivino le buone notizie e, soprattutto, i piccoli record. Si, perchè il Made in Italy cresce soprattutto riguardo al settore orafo e gli affari sono in netta ripresa in tutti i principali mercati di sbocco dell’export. Prendendo ad esempio i dati dello scorso anno, cioè del 2010 le vendite e le produzioni locali dei gioiellieri hanno fatto registrare un +27 per cento in valore e +23 per cento in quantità. Le cifre sono state mostrate al pubblico nelle scorse ore con grande margine di precisione dal Club degli Orafi Italia e dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo con un rapporto congiunto sull’andamento del comparto.
Chiara la situazione che ne viene fuori e dai dati si capisce subito che lo scorso anno le imprese orafe italiane, in particolare nei distretti di Arezzo e Vicenza, hanno mostrato un grosso balzo in avanti del fatturato del 18,2 per cento. Come fanno sapere con grande entusiasmo gli esperti, le novità hanno portato ad un positivo cambiamento “maturato in un contesto di forte incremento dei prezzi legato al boom delle quotazioni dei preziosi”. La nota negativa, però, arriva dal 2009, il peggiore anno da decenni a questa parte in cui la produzione e la vendita era del tutto ferma. Tutto sembra, però, almeno si spera, far parte del passato.
Nel 2010, uno dei mercati in netta ripresa è stato quello degli Stati Uniti e degli Emirati Arabi. Tassi di crescita notevoli, poi, per alcuni Paesi emergenti, come Cina e Hong Kong. Come ha detto pure Augusto Ungarelli, neo presidente di Club degli Orafi Italia “Leader mondiale nell’export, la voce ‘Gioielli e affini’ si colloca, per saldo commerciale, tra le prime 20 voci della bilancia commerciale e l’Italia nel corso del 2010 ha finalmente registrato un’inversione di tendenza nel fatturato finalmente in risalita, anche se ancora non siamo ai livelli pre crisi”.