Non sono dati particolarmente incoraggianti quelli che emergono da un recente rapporto dell’ISTAT sui lettori italiani di libri. Il 2014 si è infatti concluso con un calo nel numero di italiani che hanno dichiarato di aver letto almeno un libro confermando la tendenza negativa degli ultimi anni.
Secondo l’indagine condotta dall’Istituto di statistica lo scorso anno sono stati 23 milioni e 750 mila i lettori italiani con più di 6 anni ad aver letto almeno un libro al di fuori dell’ambito scolastico o professionale. Tale cifra corrisponde al 41,4% del totale, un valore in calo rispetto al 43% del 2013. Come accennavamo la tendenza alla riduzione del numero dei lettori è stata piuttosto marcata considerando che nel 2012 la percentuale rilevata era del 46% e che nel 2010 si era registrato un picco del 46,8% arrivato dopo un decennio di crescita quasi ininterrotta.
I dati esaminati definiscono quantitativamente il contorno della platea dei lettori italiani. Si tratta quindi di indicazioni preziose per le aziende attive nell’editoria che hanno evidentemente un interesse diretto a conservare un pubblico il più ampio possibile.
Lo studio condotto dall’ISTAT fornisce numerosi spunti di riflessione sul profilo dei lettori italiani. Ad esempio la propensione alla lettura è nettamente superiore tra le femmine (48%) rispetti ai maschi (34,5%) mentre è nella fascia dagli 11 ai 14 anni che si registra la percentuale più elevata di lettori (53,5%). E’ interessante notare anche con il 7,3% delle famiglie dichiari di avere in caso oltre 400 libri, un dato che contrasta con il 9,8% delle famiglie che dichiara invece di non avere nessun libro in casa.
Per editori ed aziende impegnate nell’editoria cresce il peso del digitale: Quasi un libro stampato su quattro viene distribuito anche in formato ebook per un totale di circa 15 mila titoli nel 2013.
[Via | ISTAT]