A fine marzo 2014 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie resta invariato rispetto al mese precedente. Il dato è stato diffuso dall’ISTAT e conferma come nell’attuale mercato del lavoro la crescita delle retribuzioni è complessivamente contenuta. Posto a 100 il valore dell’indice nel 2010, a marzo si è raggiunto un valore di 105,1.
Nel raffronto tendenziale con il mese di marzo 2013 invece l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie registra una crescita dell’1,4%. La stessa variazione positiva si registra nei valori medi del primo trimestre 2014 nel raffronto con lo stesso periodo dell’anno scorso.
All’interno di questo dati medi si ritrovano tendenze differenti a seconda dei settori considerati. Nel raffronto tendenziale con marzo 2013, a marzo 2014 le retribuzioni orarie nella pubblica amministrazione sono rimaste invariate. Viceversa le retribuzioni orarie del settore privato sono cresciute dell’1,9%.
I maggiori progressi retributivi si sono registrati nel settore delle telecomunicazioni (+4%) ma valori sensibilmente sopra la media si sono evidenziati anche per i settori dell’Agricoltura (+3,3%), dell’Energia elettrica e gas” (+3%), della Metalmeccanica (+2,8%), della Gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (+2,7%), dell’Energia e petroli (+2,5%) e dell’Estrazione minerali (+2,5%).
Sempre secondo i dati ISTAT nel mercato del lavoro i contratti collettivi nazionali riguardano il 38,1% dei lavoratori. Il 61,9% dei lavoratori è in attesa di rinnovo contrattuale, un valore in leggero calo rispetto al 62% registrato a febbraio. In media occorrono 27,2 mesi (ovvero più di due anni) per il rinnovo di un contratto scaduto.
Dati leggermente migliori si registrano per il settore privato dove il 50,7% dei lavoratori attende il rinnovo del contratto. In media l’attesa per il rinnovo di un contratto scaduto nel privato è pari a 13,5 mesi.
[Via | ISTAT]