Il rapporto Eurispes parla chiaro: la metà dei giovani sono insoddisfatti dal proprio lavoro o non riescono proprio a trovarne uno adatto alle proprie esigenze. Il risultato è che molti vorrebbero andare via dall’Italia, una decisione comprensibile, resa ancora più dolorosa a seguito della recente crisi economica. L’estero rappresenta tutt’ora la possibilità di uno sbocco economico e professionale, anche se sono lontane le possibilità e gli stipendi di un tempo.
Le prime delusioni e i pagamenti bassi e persino in ritardo, fanno scattare questo desiderio che ormai è presente già sotto i 25 anni. Gli impieghi sono scarsi, le ore troppe, le soddisfazioni poche e il mercato del settore comincia a creare le prime tensioni con se stessi e anche con gli altri. I Paesi scelti per una eventuale emigrazione sono Francia (16,5%), Stati Uniti (16,1%), e Spagna (14,3%). Sempre le stesse, in fondo, le motivazioni che portano a tutto questo: la possibilità di avere maggiori opportunità di lavoro circa il 35,7%; maggiori opportunità per i figli il 12,7%; una maggiore sicurezza il 9,1%; un clima politico migliore il 7,8%; una maggiore libertà di opinione e di espressione il 7,5%; il costo minore della vita Il 7,5%; un clima culturale più vivace 6,9%; semplice curiosità il 5,6%; e infine un maggior contatto con la natura il 4,3%.
Eppure resiste ancora un buon 60% degli italiani di ogni età che pensa tutto sommato di essere fortunato ad abitare in Italia e non andrebbe via comunque. Le nuove generazioni però compaiono davvero molto poco in questo secondo sondaggio. Il 50,9% dei giovani, infatti, di un’età compresa dai 25 ai 34 anni sogna un futuro lontano dall’Italia, con differenze tra nord e sud. La precarietà angoscia circa il 40% dei ragazzi del sud, contro il 30% del Nord-Est, il 25,6% del Nord-Ovest e il 18,9% del Centro .I dati riportano che il 62,9% degli abitanti delle Isole non si trasferirebbe mai, mentre il 49,1% degli abitanti del Nord-Ovest è pronto ad andare via.