In tempi in cui il lavoro scarseggia per i giovani e per tutti coloro che sono rimasti a casa, vittima di una crisi economica che non ha guardato in faccia nessuno, è ora di rimettersi alla ricerca di un impiego per arrivare degnamente a fine mese. Ma da dove cominciare? Sembra che gli italiani sempre più innamorati dei social network non riescano a staccarsi dai vari facebook e Twitter e, abbiamo eletto questi come mezzi speciali per avviare un tam tam veloce e, si spera proficuo.
Del resto è vero che anche attraverso questi moderni mezzi di comunicazione in tanti sono riusciti a conoscere in anticipo le aziende in cerca di personale iscrivendosi gratuitamente a gruppi a tema, o si sono fatti notare tramite amici comuni mostrando più sicurezza, la stessa che un mezzo freddo e a distanza come internet, in qualche modo, regala. E’ chiaro che non è tutto oro quello che luccica e le attenziooni non sono mai troppe. Insomma, fidarsi è bene ma meglio verificare che la fonte sia seria prima di ritrovarsi da tutt’altra parte piuttosto che ad un colloquio di lavoro.
Del resto, come dimostra un recente studio di Randstad, secondo player al mondo nel mercato dei servizi per le risorse umane, oggi i social network sono sempre più uno strumento professionale utile e un’efficace fonte di informazioni. Chi cerca una nuova occupazione, inevitabilmente passa da questi canali preferenziali, tranne in rarissimi casi.Tra l’altro, il 72% dei lavoratori nostri connazionali possiede un account, al pari degli inglesi e appena dietro agli americani. A livello sociale e personale l’utilizzo è più che collaudato ma il legame con il mondo del lavoro è in via di sviluppo e in completa e continua evoluzione. Ecco che ultimamente spuntano sull’account sempre più curricula di giovani che sperano davvero di cambiare la propria vita, ma attenzione alle illusioni.