Che l’ascesa delle imprese femminili che nei mesi scorsi aveva fatto diventare verdi di rabbia i colleghi uomini e preoccupato molte aziende anche grandi, stia per vivere un tragico stop? Ovviamente speriamo di no, ma quella che rappresentava praticamente l’unica tendenza positiva in un periodo di crisi economica che continua a causare licenziamenti sembra aver perso parecchio del suo smalto. Al momento le cifre in negativo, si registrano soprattutto in una regione di Italia, il Molise ma è possibile che presto altri luoghi dello Stivale denunceranno la stessa sorte. Un momento delicato quindi, per un settore che andava bene e aiutava quasi l’intera economia del Belpaese e favoriva le stesse rappresentanti del sesso femminile che troppo spesso snobbate da una piramide aziendale fin troppo maschilista, avevano trovato il modo per fare bene da sole senza l’aiuto di nessuno.
Il saldo negativo del Molise però colpisce ed è stato confermato che tra iscrizioni e cessazioni di imprese rosa, qui nel primo trimestre del 2011, praticamente sono state le seconde ad averla vinta. La maglia nera, come sottolinea l’Ansa in questo senso è andata soprattutto al settore dell’agricoltura che ha perso il 121 per cento di produzione, ma non va meglio a tanti altri settori. Si comincia con il commercio all’ingrosso con un meno 65 per cento e si continua con i servizi di alloggio e di ristorazione con un meno 27 per cento.
Una serie di ambiti che insieme facevano la forza delle donne al lavoro, in quanto rappresentavano il 72 per cento di imprese rosa. Le cifre sono state rese note da un dettagliato studio di Infocamere. In particolare, se facciamo un confronto con il IV trimestre 2010, il Molise mostra segni negativi sia per le imprese femminili registrate (-1,8%), sia per quelle attive (-2,1%). Difficile fare previsioni adesso per questa regione come per le altre, l’unica possibilità è quella di attendere e sperare che i dati tornino in positivo.