Quando si dice “una buona notizia e una cattiva”. Voi quale volete sapere per prima? Del resto sono l’una la curiosa conseguenza dell’altra e si calcola che per ogni impresa fallita, nel frattempo nascano due aziende in rosa. Che l’imprenditoria femminile viva un ottimo momento lo sappiamo già da tempo e, in effetti, dopo anni di sorpassi verso la poltrona più importante e mesi interi in casa a cullare i propri figli, per le donne è l’ora di tornare seriamente in campo.
Una notizia che fa parte di un processo in continua evoluzione e dimostra che le esponenti del sesso femminile stanno giocando bene le loro carte, anche se ovviamente le polemiche non mancano e i maligni affermano che per le ragazze le agevolazioni e i finanziamenti, da qualche mese, sono maggiori. Eppure sul magazine di Cna dedicato ai risultati conseguiti dall’imprenditoria femminile nessuno spazio viene lasciato ai dubbi e le cifre sono molto precise. Tra il 2008 e il 2010, solo nell’area di Vicenza, sono state chiuse 254 aziende secondo i dati della Camera di Commercio locale e ne sono nate 515 a gestione femminile con un incremento del 3,2%.In più, mentre il settore in generale è rimasto fermo anche a causa della crisi economica, le imprese femminili sono cresciute dell’8% e quelle maschili diminuite del 2% e parliamo solo del Nordest di Italia, a fronte di un cambiamento molto più deciso in tutta la Penisola.
I ruoli si stanno per invertire? Probabilmente non è così semplice. In una società dove ancora troppo spazio viene negato alle giovani donne, l’unica soluzione è quella di prendere la situazione in mano e provare a gestire una impresa con l’aiuto di figure specializzate dello stesso sesso. Se è vero che fra donne ci si capisce meglio allora anche la scelta dei figli diventa più facilmente conciliabile e si possono ottenere dei risultati in breve tempo senza trascurare la famiglia.