Il lavoro in Italia continua a mancare: è pagato meno del dovuto e costringe giovani e non, ad accontentarsi di ciò che il mercato offre. Allora il dito è puntato tutto contro gli stranieri che giunti nel Belpaese con grandi difficoltà, pur di guadagnare del denaro onestamente accettano paghe estremamente base bloccando chi già nello Stivale fa fatica ad arrivare a fine mese. Eppure qualcosa ultimamente sembra essere cambiata e potrebbero non essere più così tanti coloro che vengono preferiti dai datori di lavoro che possono ottenere lavoratori e risparmiare. Non sempre il titolo di studio e la competenza sono uguali, però nella maggior parte dei casi, si può anche chiudere un occhio in onore del tanto sospirato guadagno.
Nei primi sei mesi di quest’anno, quindi, recenti studi dimostrano che il tasso di occupazione degli immigrati nelle piccole imprese del Veneto è diminuito dello 0,4% rispetto al semestre precedente. Non si tratterebbe, tra l’altro, dell’unico caso in Italia per una tendenza che incuriosisce. Si cerca personale più qualificato e le aziende intendono riprendersi al meglio dopo la crisi? Difficile da credere, ma quasi impossibile da verificare in così poco tempo. Intanto, i settori dove si è registrato un cambiamento maggiore sono stati quello soprattutto dell’edilizia e della produzione.
I risultati arrivano dopo attenti studi e confronti con gli anni passati, condotti dalla Fondazione Leone Moressa. Dalla ricerca, emerge chiaramente l’identikit dei lavoratori stranieri in questa Regione. Vengono ricercati quando il lavoro da svolgere è generico ed infatti ricoprono mansioni non qualificate e provengono soprattutto dall’Europa dell’Est. Ora però c’è bisogno di riprendersi sul serio dalla crisi economica e servono anche titoli di studio e competenze differenti garantite da chi abita da sempre nel Belpaese e ne conosce a fondo le regole. Un cambiamento momentaneo o definitivo? Difficile a dirsi ma intanto potrebbe essere per tutti il momento di trovare un lavoro che si cerca da tempo.