Sembrano forse parole buttate al vento, eppure sono assolutamente vere e, soprattutto, attualissime. In tempi di crisi i giovani fanno ancora fatica a trovare lavoro, anche se pare che la nuvola nera della recessione possa allontanarsi al più presto. Verità reale o presunta, speranza o certezza le aziende ricominciano a far firmare dei contratti ma non di rado fanno persino fatica a trovare i dipendenti ideali, che abbiano esperienza o formazione adeguate al settore che poi andranno a ricoprire. Se si fanno strada lavori per i quali non tutti hanno i titoli giusti, è altrettanto vero che dato il folto numero di ragazzi a casa, come si fa a selezionare i migliori?
Come dice la parola stessa, se quasi tutti vantano laurea o un carattere spigliato, certamente sono molto di meno le persone che mostrano idee fresche e creative, proprio quelle che servono per far progredire una azienda e far raggiungere i propri obiettivi di impresa, nel più breve tempo possibile. Questa è una sfida più complicata, anche perchè nella fase del colloquio concorrono molte variabili magari a falsare il risultato. Non è detto, quindi, che il tipo che balbetta e non riesce a spiegarsi bene, alla fine messo alla prova sul campo non riesca a dare il massimo, quindi alle volte, giusto o sbagliato che sia, sono i capi del personale che prendono una decisione in merito.
Un pizzico di fortuna, ma soprattutto talento e idee innovative: chi possiede questo mix nella propria mansione, riuscirà ad andare avanti prima o poi, perchè si farà largo dentro una azienda dove ormai i più lavorano quasi per inerzia, con poca passione e tanto per portare lo stipendio a casa. Approccio più che sbagliato, ovviamente, visto che solo con l’amore e la costanza una intera impresa può restare in equilibrio nel difficile mondo del mercato moderno e farsi ricordare a lungo.
peppino255 16 Maggio 2011 il 10:47
In Italia l’evasione fiscale è pari all’80% del gettito, stimata in circa 120 miliardi di euro. Una buona politica di recupero dell’evasione fiscale e contributiva consentirebbe di:
1) dimezzare le aliquote delle imposte;
2) dimezzare le aliquote contributive;
3) chiedere a tutte le aziende di retribuire meglio i dipendenti con stipendi che
siano superiori alla “soglia minima di povertà”, in modo che i lavoratori possa-
no contribuire alla ripresa del “mercato interno”;
4) recuperare altro gettito dai maggiori consumi;
5) salvare le imprese dal fallimento con la ripresa dei consumi.
Abbiamo però un grossissimo ostacolo al recupero dell’evasione fiscale e contributiva: chi dovrebbe varare questi provvedimenti è il maggior problema per il fisco italiano… in parole povere è il maggior “evasore”. Se si concedono benefici alle aziende, si peggiora ancora la situazione; le aziende potranno continuare a produrre ma senza i salari “giusti” non avrebbero mercato e gli aiuti concessi sarebbero solo sprechi! Tutto questo non piacerà agli imprenditori (che sono al governo) per cui se in Italia non cambia la “classe dirigente” la situazione economica peggiorerà fino al fondo…!