Uno dei pochi modi per evitare infortuni e incidenti sul lavoro, oltre che la sicurezza aziendale è la formazione dei dipendenti i quali conoscendo perfettamente a cosa vanno incontro, possono muoversi con più prudenza ed, eventualmente, invitare i propri capi a rivedere il piano di gestione di impresa in merito a determinati impianti o sostanze tossiche presenti. Un problema scottante e assolutamente attuale che tutte le strutture piccole, medie e grandi dovrebbero tenere in considerazione come già stanno cominciando a fare. Si è notato, infatti, che negli ultimi tempi sono diminuite sempre di più le cosiddette morti bianche, ma il traguardo è quello di cancellarle definitivamente.
Troppe famiglie distrutte, troppi rischi che si sono trasformati in tragedie e che si potevano evitare: il tutto per la mancanza, a volte voluta per questioni di budget, di una gestione aziendale corretta. Insomma il lavoratore con il proprio talento garantisce ad una struttura di raggiungere meglio e più in fretta i propri obiettivi ma i capi devono assicurare loro tutto l’appoggio e non solo economico, necessario. Sicurezza sul lavoro vuol dire garantire la dignità ad ogni persona, avere rispetto non solo per cosa un lavoratore produce, ma anche per quello che è ed ha costruito nel corso della propria esistenza ed è un diritto che non si può e non si deve negare a nessuno.
La formazione professionale in questo senso, è un’arma in più e di certo molto potente, uno strumento gestionale che divulga la cultura della tutela sui luoghi di lavoro e l’importanza della prevenzione, ma rappresenta un indispensabile momento aziendale di condivisione di saperi, di investimento in conoscenza per il raggiungimento degli obiettivi di impresa. Da parte sua, invece, il lavoratore deve acquisire conoscenza e consapevolezza del proprio ruolo, la capacità di assumersi le proprie responsabilità e di svolgere la propria mansione con tutta la passione e la precisione possibile, al fine di ottenere positivi risultati.