Il progetto di fusione delle attività italiane di Wind ed 3 (H3G) ottiene il via libera della Commissione Europea. Il parare positivo della Commissione è condizionato al rispetto di alcune condizioni tra cui la più importante è la cessione di asset ed infrastrutture che consentano l’ingresso sul mercato italiano dei francesi di Iliad.
Wind e 3 verso la fusione
La lunga indagine condotta dalla Commissione Europea è partita dalla constatazione che il mercato italiano della telefonia mobile è competitivo grazie alla presenza di quattro operatori con rete propria (Tim, Vodafone, Wind e 3) e di numerosi operatori virtuali. I dubbi della Commissione sulla fusione tra Wind (controllata da VimpelCom) e H3G (controllata di Hutchison) erano quindi concentrati essenzialmente sul rischio di una riduzione della concorrenza.
In particolare la riduzione da quattro a tre degli operatori nazionali avrebbe potuto ridurre l’ampiezza della scelta. I tre operatori rimasti inoltre avrebbero avuto quote di mercato molto simili con il rischio di una minore volontà di concorrenza. Infine la riduzione del numero di operatori con rete propria avrebbe potuto ridurre gli spazi di movimento per gli operatori virtuali.
Porte aperte per il quarto operatore
A sciogliere le riserve della Commissione è arrivata la proposta della parti di creare le condizioni per l’ingresso sul mercato di un nuovo quarto operatore individuato nei francesi di Iliad che proprio come in Francia potrebbero operare con il marchio Free Mobile.
L’intesa prevede tre condizioni:
- Wind ed H3G cederanno a Iliad una parte del proprio spettro radio mobile.
- La joint venture trasferirà e/o condividerà una parte delle proprie basi radio con il nuovo operatore.
- Un accordo transitorio permetterà a Free di utilizzare la rete della joint venture Wind-H3G fino alla realizzazione di una propria rete.
[Via | Commissione Europea]
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