Gli investimenti aziendali nella formazione dei dipendenti sono calati sensibilmente, almeno se si guardano le cifre relative al 2009, ma questo non vuol dire che i lavoratori non frequentino più corsi di aggiornamento e non si specializzino nel proprio settore, grazie ad uno studio continuo. E’ cambiata insomma la forma e non la sostanza in merito ed, infatti, si moltiplica il numero di coloro che, anche grazie alle imprese di appartenenza prendono parte a lezioni private e, soprattutto, individuali. In pratica, una struttura investe soltanto per chi realmente ha necessità di acquisire nuove conoscenze che possano far progredire la ditta, questo anche a causa di un budget limitato dovuto alla crisi economica.
Le stime sono state fornite grazie al ‘Rapporto 2010 sulla formazione continua’, realizzato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con l’assistenza tecnico-scientifica dell’Isfol. Il 2009, però è stato l’anno in cui è diventata ufficiale la recessione economica mondiale, per cui si è assistito ad una consistente riduzione dei posti di lavoro che ha interessato tutto il Belpaese. In questo senso, quindi, le iniziative di formazione sono state comunque orientate e condizionate da fattori esterni non proprio positivi.
Il budget ridotto all’osso di moltissime aziende, ha portato ad un risparmio a cominciare proprio delle iniziative formative promosse dalle imprese, soprattutto quelle piccole e medie. In più, sono piano piano diminuiti pure i partecipanti a tali tipi di eventi. Se nel 2008, infatti, se ne contavano 1 milione e 400 mila, l’anno successivo se ne sono presentati 173 mila di meno, con una diminuzione del 13%.Un terzo in meno nei corsi aziendali finanziati dalle strutture, rispetto a quelli a finanziamento regionale che invece vanno meglio perchè politicamente servono pure a promuovere l’occupazione. Nello specifico, è stato segnato un -29,2% delle presenze alle attivita’ formative tipiche dei profili professionali medio-alti. Al contrario, sempre piu’ individui scelgono un tipo di formazione alternativa, con percorsi individuali comunque adeguati. Si parla, quindi, di un +24,5% di lezioni private e individuali e un +29,9% di adesioni a corsi d’inglese e informatica.