Unimpresa ha diffuso uno studio denominato “La mappa del fisco locale in Italia nel 2015” che analizza la distribuzione della pressione fiscale in Italia. Il documento prende in esame le aliquote di quattro imposte (IRAP, IRPEF, IMU e TASI) nelle città capoluogo di regione e nelle due province autonome di Trento e Bolzano.
In riferimento all’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) lo studio di Unimpresa mostra notevoli variazioni delle aliquote tra le diverse città prese in considerazioni. Trento con una aliquota del 2,3% e Bolzano con una aliquota del 2,68% sono in questo senso le città con la fiscalità più favorevole all’attività d’impresa. Dopo le due province autonome l’unica altra città capoluogo con una aliquota IRAP inferiore alla soglia del 3% è Cagliari (2,93%). Il valore più alto pari al 4,93% si registra a Napoli e Campobasso; poco al di sotto (4,82%) si collocano Roma, Palermo, Bari, Catanzaro e L’Aquila. Al 4,73% è fissata l’aliquota IRAP di Ancona mentre per tutti i restanti capoluoghi di regione l’aliquota è fissata al 3,90%.
Considerando assieme all’IRAP anche IRPEF, IMU e TASI si distingue tra le città esaminate la situazione positiva della fiscalità a Venezia dove per tutte e quattro le imposte le aliquote applicate non sono mai tra le più elevate. Buono è anche il posizionamento di Trento, Bolzano, Aosta, L’Aquila, Cagliari e Milano dove solo una delle aliquote considerate risulta tra le più elevate.
All’estremo opposto la condizione di Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna, Ancona e Campobasso che applicano aliquote tra le più elevate in tre delle quattro imposte considerate. Nel caso dell’IRPEF in particolare le addizionali più elevate si registrano a Roma (4,23%) ed a Torino (4,13%). Per la TASI l’aliquota più alta si registra a Bolzano (0,40%) mentre per quanto riguarda l’IMU sono ben 16 su 21 le città capoluogo che applicano l’aliquota massima dell’1,06%.
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