Il 4 giugno molti di voi saranno andati a lavoro, e avranno fatto poi ritorno alle loro abitazioni senza essersi accorti di nulla. Tuttavia, secondo lo studio condotto dalla Cgia di Mestre, è proprio il 4 giugno una data a suo modo storica per i lavoratori italiani, che a partire da tale giornata possono definirsi “liberi” dalle tasse. Almeno per il 2011.
Ma di cosa parliamo, con esattezza? In materia di fisco aziendale, il 4 giugno 2011 può ben definirsi come il “tax freedom day”, il giorno di libertà dalle tasse, poiché è questa la data corrispondente a quanto è necessario lavorare per poter pagare i propri debiti nei confronti del fisco, secondo lo studio sopra accennato.
In termini ancora più semplici, è come se ciascuno di noi avesse lavorato dal 1 gennaio al 4 giugno solamente per pagare le tasse. Dal 5 giugno in poi, pertanto, ognuno di noi lavorerà per guadare la quota di reddito effettivamente spendibile, detratte le tasse che abbiamo avuto modo di “sudare” nei primi cinque mesi e quattro giorni dell’anno.
Secondo la Cgia di Mestre, infatti, sono necessari ben 155 giorni di lavoro per poter ottenere l’importo necessario per pagare le tasse e i contributi allo Stato. Un incredibile volume di ore lavorate nei propri impieghi, che sono servite solamente a ripagare i propri oneri nei confronti delle Entrate.
L’unica via di consolazione nel leggere questo desolante dato è quella della stabilità rispetto ai dati del 2010. In altre parole, la situazione del fisco aziendale e personale dallo scorso anno a quello attuale non sarebbe affatto peggiorata. Non che ci sia di che esser felici, ma tanto basta per non peggiorare ulteriormente lo scenario.
Drammatico appare invece il confronto con la pressione fiscale del 1980. La Cgia di Mestre ricorda che all’epoca dei nostri padri (o degli albori della vostra carriera lavorativa, se siete over 50), erano sufficienti circa 95 giorni per poter ripagare i propri debiti su tasse e imposte. Ovvero, 40 giorni in meno di quanto è ora necessario.