Il ritardo nel manifestarsi degli attesi segnali di ripresa incide negativamente sulla fiducia delle imprese. I dati aggiornati diffusi dall’ISTAT mostrano negli ultimi due mesi una inversione di tendenza rispetto al miglioramento registrato ad inizio anno. Pesano soprattutto le attese negative per i settori dei servizi e delle costruzioni.
Dopo un primo trimestre in cui l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane è costantemente cresciuto (fino al picco di marzo), i mancati effetti della ripresa in molti bilanci aziendali ha nuovamente ridotto le aspettative delle imprese. Secondo i dati dell’ISTAT a maggio 2014 l’indice è sceso ad un valore di 86,9. Si tratta del secondo calo consecutivo dopo quello registrato ad aprile quando l’indice si era portato a quota 88,8.
Il peggioramento del clima di fiducia delle imprese si manifesta con differente entità a seconda del settore considerato. Il calo più marcato rispetto ad aprile si manifesta nel settore dei “Servizi di mercato” dove l’indice scende da 91,2 a 87,4. Andamento simile anche per il settore delle “Costruzioni” in cui l’indice sul clima di fiducia scende dal 74,6 di aprile al 72,9 di maggio.
Resta sostanzialmente stabile a quota 99,7 l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere. Questo segmento è peraltro quello che si mantiene più vicino ai valori di riferimento (quota 100) del 2005. Peggiora però il giudizio delle aziende del manifatturiero per quanto riguarda gli ordini (da -21 a -22) e la produzione (da 5 a 4).
Si muove in controtendenza invece il raggruppamento delle aziende operanti nel “Commercio al dettaglio” il cui indice di fiducia è salito dal 98,0 di aprile al 98,7 di maggio. Il dato medio vede però una divergenza tra i dati della grande distribuzione (indice in crescita da 92,7 a 95,6) e quelli della distribuzione tradizionale (indice in discesa dai 103,1 punti di aprile ai 102,0 punti di maggio).
[Via | ISTAT]