A febbraio in calo le esportazioni verso i paesi extra UE

di La redazione Commenta


Peggiora a febbraio 2014 la bilancia commerciale italiana rispetto ai paesi extra UE. Secondo i dati preliminari diffusi dall’ISTAT nel secondo mese dell’anno si è registrata una significativa contrazione delle esportazioni a cui ha fatto da contrasto la parallela crescita delle importazioni.

I dati sul commercio estero extra UE relativi a febbraio 2014 e “destagionalizzati” registrano esportazioni complessive per un valore di 14.953 milioni di euro. Nello stesso mese invece le importazioni da paesi extra UE hanno raggiunto un valore di 13.007 milioni di euro. La bilancia commerciale italiana con le nazioni esterne all’Unione Europea resta complessivamente positiva per un valore di 1.946 milioni di euro (1.422 milioni di euro sui dati grezzi).

Nel raffronto congiunturale con i dati di gennaio 2014 le esportazioni italiane hanno registrato una flessione del 2,0%. Nello stesso periodo invece le importazioni sono aumentate dell’1,7%. L’andamento dei due parametri tuttavia si inverte se consideriamo il periodo da dicembre 2013 a febbraio 2014 raffrontato con il trimestre precedente (settembre – novembre 2013). In questo caso le esportazioni verso i paesi extra UE registrano un incremento del 2,2% mentre le importazioni registrano un calo dello 0,2%.

Su scala trimestrale le esportazioni mantengono segno positivo in tutti i macro-settori con punte di +3,2% per l’energia e di +2,6% per i beni strumentali. Sull’andamento delle importazione pesa invece il pesante segno meno (-8,5%) del segmento dell’energia. Forte aumento invece per l’importazione di beni intermedi (+6,9% su base trimestrale)

La riduzione del fabbisogno energetico che si registra da molti mesi in Italia incide in maniera marcata sulle importazioni dai paesi produttori di energia. A febbraio 2014 le importazioni sono infatti calate del 36,4% dai paesi OPEC e del 20,9% dalla Russia. L’esportazione italiana segna invece picchi positivi verso i paesi EDA (+26,3) e verso la Cina (+14,3%).

[Via | ISTAT]

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