Le energie rinnovabili, finalmente, potrebbero avere un futuro roseo e dopo anni di indecisione cominciano a muoversi spiragli di investimenti. Se i costi restano elevati, con il tempo si riesce ad ammortizzare la spesa e in più, dato da non sottovalutare, si rispetta anche l’ambiente ottenendo i medesimi risultati. A cominciare dai cittadini, attenti al loro futuro e a quello dei figli e interessati a queste potenzialità dal carattere inesauribile. Capita sempre più spesso, quindi, di vedere sui tetti degli impianti fotovoltaici per la produzione e il consumo in proprio di energia elettrica.
A convincere ancora di più gli incentivi statali che ovviamente hanno fornito quella spinta decisiva che mancava verso fonti di energia assolutamente da sfruttare e tutt’ora ancora poco conosciute. Il fatto che non inquinano è poi fondamentale per migliorare la qualità della vita di tutti. Purtroppo c’è da dire che ancora i prezzi sono alti e a peggiorar le cose l’efficienza dei pannelli stessi non è proprio il massimo. A livello tecnico, quindi, possiamo dire che in condizioni standard d’insolazione (1000 W/m2, temperatura del modulo di 25°C) si calcola che l’efficienza dei moduli fotovoltaici non superi il 10-12,5%.
Insomma, non è necessario essere degli esperti in materia per capire che le cifre sono ben lontane dai numeri più positivi e in continua crescita delle altre fonti di energia. Il valore medio in questione riguarda la quantità di energia che una singola cella fotovoltaica riesce a trasformare in energia elettrica. Solo circa il 12 per cento dell’energia solare, in pratica, diventa corrente. In particolare, attenti alla questione sono il Giappone e la comunità europea che promettono di arrivare ad un’efficienza del 45% delle celle fotovoltaiche in un periodo di tempo reltivamente breve. L’incremento sarà di circa 4 volte in più degli attuali pannelli in commercio e permetterà di produrre più energia con meno spazio occupato.Ci vorrà molto tempo per raggiungere il traguardo e anche parecchi soldi: circa 15 milioni di dollari, tra giapponesi e europei (Germania, Inghilterra, Italia, Spagna e Francia).