Uno degli obiettivi aziendali più importanti è quello di tentare nel più breve tempo possibile di internazionalizzare le imprese, per permettere una crescita in un mercato che non sia solo nazionale e farsi conoscere e apprezzare pure fuori dai confini territoriali. Un progetto tutt’altro che semplice, che richiede una strategia di marketing pensata a dovere, nella quale non è possibile alcun margine di errore, pena la perdita di credibilità dell’azienda stessa. In Emilia Romagna, in particolare, il concetto è stato preso alla lettera ed, infatti, recentemente sono stati investiti 12 milioni di euro per la piazza estera, soprattutto nelle aree, in questo senso, più in espansione. Si tratta, quindi, di Turchia, Brasile e India.La Regione ha messo in campo tutte le sue risorse per per sostenere l’export e rilanciare possibilmente pure questo tratto di Italia che ha molte potenzialità, a volte non messe del tutto in luce.
A tal proposito è intervenuto l’assessore regionale alle Attivita’ produttive Gian Carlo Muzzarelli, il quale ha ribadito: “L’incremento del Pil regionale nel 201o, ha avuto grande impulso dal +12% dell’export. Riteniamo quindi fondamentale che la parte piu’ creativa e vivace del sistema si rivolga con convinzione ai mercati esteri: il brand Emilia Romagna e’ forte, ed e’ garanzia di qualita’. Per questo, nonostante il completo azzeramento delle risorse statali dedicate, abbiamo deciso di confermare l’impegno finanziario degli scorsi anni, e dare nuove opportunita’ di crescita ed espansione a chi fa impresa in Emilia Romagna”.
12 milioni gli euro stanziati e, di questi, 9,3 milioni riguardano bandi e contributi alle imprese in forma aggregata. I restanti 2,7 milioni di euro vengono impiegati per supportare iniziative promosse e realizzate congiuntamente dalla Regione ed altri partner del sistema produttivo regionale. Ecco, quindi, che non mancheranno fiere, convegni e anche progetti legati all’Università e alle associazioni imprenditoriali. Interessanti iniziative e investimenti economici, infine, sono pure riservati ai consorzi export regionali.