La Commissione Europea ha annunciato una serie di misure del valore complessivo di oltre 6 miliardi di euro a sostegno della così detta ‘economia circolare’. Le misure adottate intervengono in vari settori economici ed si pongono l’obiettivo di favorire il riciclo ed il riutilizzo dei prodotti con effetti positivi sia sul tessuto produttivo che sull’ambiente.
L’economia circolare è un modello produttivo che pone alla propria base la sostenibilità della produzione. In questo senso le materie prime vengono riutilizzate più volte reimmettendole nel ciclo produttivo (materie prime secondarie) e limitando la minimo gli sprechi sotto forma di rifiuti. Le nuove misure annunciate dalla Commissione Europea costituiscono “l’anello mancante” dell’attuale ciclo di vita dei prodotti e si inseriranno nel percorso che va dalla raccolta alla recupero dei materiali da reimmettere nella produzione.
I nuovi investimenti comunitari nell’economia circolare saranno finanziati con 5,5 miliardi provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti e con 650 milioni provenienti dal programma ‘Orizzonte 2020’. Tra le principali azioni che la Commissione intende adottare figurano la riduzione dei riduzione dei rifiuti alimentari, l’introduzione di norme che garantiscono la qualità delle materie prime secondarie ed una strategia mirata al trattamento delle materie plastiche nell’economia circolare. Nel contesto dell’agricoltura si prevedono norme per il riconoscimento dei concimi organici e dei concimi ricavati dai rifiuti, mentre interventi ulteriori riguarderanno il riutilizzo delle acque reflue ed il sostegno alla progettazione ecocompatibile dei prodotti.
Ambiziosi sono anche gli obiettivi indicati dalla Commissione. Per favorire l’economia circolare si dovrà raggiungere una percentuale di riciclaggio del 65% per i rifiuti urbani e del 75% per gli imballaggi entro il 2030. Interventi di sostegno saranno inoltre messi a disposizione delle aziende per favorire la simbiosi industriale (l’uso dei materiali di scarto di una industria come materie prima di un’altra) e l’immissione sul mercato di prodotti più ecologici.
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