L’ISTAT ha recentemente aggiornato il report sulla Demografia delle imprese. Gli ultimi dati riguardano il 2013, un anno che in maniera analoga al 2012 si è caratterizzato per un saldo tra nuove imprese e cessazioni ancora negativo. In calo è anche il tasso di sopravvivenza delle imprese italiane.
Nel 2013 sono state complessivamente 276.538 le nuove imprese nate in Italia. Il dato è in crescita di un migliaio di unità rispetto ai valori del 2012. In valori assoluti si tratta inoltre del miglior risultato dal 2009 quando la demografia delle imprese italiane aveva sfiorato le 289 mila nascite. Il tasso di natalità nel 2013 è quindi salito al 7,1% a fronte del 7% del 2012 ma ancora inferiore al 7,2% del 2009.
Il 2013 si rivela però un anno particolarmente negativo sul fronte delle chiusure di attività. Sono state infatti 333.305 le imprese cessate nel corso dell’anno, il valore assoluto più alto registrato nei sei anni dal 2008 al 2013. Il tasso di mortalità delle imprese è stato quindi dell’8,5% nel 2013, in aumento rispetto ai dati del 2012 (8,1%). Per il sesto anno consecutivo quindi la demografia delle imprese italiane registra un saldo negativo tra nascite e cessazioni (-1,5%).
Nei vari settori produttivi è particolarmente negativo il saldo nelle costruzioni (-3,9%) mentre tra i pochi dati positivi si segnala il +2,5% della farmaceutica e il +4,8 del settore della fornitura di energia.
Tra i molti altri dati disponibili nel report dell’ISTAT segnaliamo l’ulteriore diminuzione del tasso di sopravvivenza. Ad un anno dalla nascita la demografia delle imprese italiane vede infatti il tasso di sopravvivenza scendere al 76,1% a fronte dell’81,1% del 2012. A due anni resta in attività il 64,3% delle imprese a fronte del 70,0% registrato nel 2012. Valori ancora in peggioramento anche nel tasso di sopravvivenza a tre anni sceso al 58% contro il 60,5% del 2012.
[Via | ISTAT]