L’Ansa ed altre testate hanno diffuso un video sull’Ilva del Fondo Antidiossina di Fabio Matacchiera, ma nessuno l’ha spiegato. Nessuno, a parte un sito, che si è preso la briga di verificare il fenomeno e dare una spiegazione dell’effetto ottico di ciò che si vede nei tre minuti di filmato, in cui Matacchiera con enfasi ed eccessivo allarmismo denuncia le “incredibili” emissioni di “una colonna di fumo” dell’acciaieria tarantina. Matacchiera, inoltre, esclude che quello possa essere vapore. In realtà si tratta proprio di vapore, che si presenta alla vista come fumo a causa di una combinazione di fattori.
Le immagini si riferiscono infatti alle regolari fasi di spegnimento del carbon coke che avviene nel reparto cokeria dello stabilimento. Come ogni giorno, più volte al giorno. Riprendendo quelle emissioni di sera, però, si può fare allarmismo sull’effetto ottico.
Ciò che nel video è presentato come fumo, ed in effetti alla vista rischia di apparire come tale, è invece vapore la cui emissione è monitorata con la frequenza prevista dal piano di monitoraggio e controllo dell’Aia. Un evento emissivo che non può certo destare l’allarme che vorrebbe diffondere il Fondo Antidiossina, in quanto i risultati delle attività mostrano costantemente valori al di sotto dei limiti autorizzati e che i dati vengono regolarmente comunicati alle autorità competenti e agli enti di controllo.
Ma perché questo effetto ottico che ha spinto Matacchiera a creare questo video e le varie testate che l’hanno ripreso a farlo diventare virale? Deriva proprio dall’orario. Quando tale evento emissivo si verifica in presenza di umidità e con le luci notturne dello stabilimento, l’effetto ottico che si genera può farlo sembrare fumo. Questo si presta a facili strumentalizzazioni, che non sfuggono agli assetati di clickbait. Si sa, ormai per fare notizia basta parlare dell’Ilva di Taranto a colpi di titoloni e sensazionalismo.
Dall’Ilva esce fumo o vapore? Ecco la spiegazione
di 22 Dicembre 2017Commenta