La crisi aziendale è una situazione con cui purtroppo molte imprese italiane si sono dovute confrontare negli ultimi anni. Tutti i settori dell’economia italiana sono stati attraversati da profonde difficoltà e tra questi quello del commercio è forse uno dei comparti più in sofferenza.
Alcuni dati diffusi da Confesercenti aiutano a comprendere meglio le dimensioni del fenomeno e mostrano chiaramente come anni di crisi aziendale si concludano sempre più spesso con la chiusura dell’attività e le perdita dei relativi posti di lavoro. Confesercenti stima che nel solo bimestre tra luglio ed agosto 2014 siano state circa 5400 le imprese del commercio al dettaglio con sede fissa ad aver chiuso l’attività. Nello stesso periodo sono invece solo 2600 le nuove imprese che hanno aperto determinando di conseguenza un saldo fortemente negativo con oltre 2800 aziende in meno operanti sul territorio nazionale.
La fotografia della crisi aziendale nelle attività del commercio al dettaglio che sfocia nella chiusura è peraltro una tendenza già vista con numeri simili nell’estate 2013. Con i dati di quest’anno il totale delle aziende registrate a livello nazionale è sceso sotto la soglia delle 650 mila.
Ma anche per le attività che provano a resistere alla crisi aziendale ed alle difficoltà del mercato, le prospettive non sono positive. A giugno 2014, sempre secondo i dati di Confesercenti, ha chiuso oltre il 40% delle imprese (circa 27 mila unità) nate nel 2010. Stesso destino per il 32% delle impresse del commercio al dettaglio nate nel 2011 e per il 19% di quelle nate nel 2012.
In pochi anni quindi una parte consistente delle aziende del settore è costretta a cesare l’attività; vengono così vanificati ingenti investimenti equivalenti a qualcosa come 2,7 miliardi per le attività aperte nel 2010.
[Via | Confesercenti]