L’Agcom ha recentemente pubblicati i risultati dell’indagine conoscitiva sul settore dei servizi internet e della pubblicità on line, un corposo documento che analizza il peso della rete sulle abitudini degli utenti e sull’economia del Paese. L’indagine propone numerose chiavi interpretative che possono guidare le aziende nella gestione della propria presenza online.
Un primo dato che emerge chiaramente dallo studio Agcom riguarda la forte affermazione nel 2013 di Internet come canale informativo. La rete rappresenta infatti il terzo mezzo di comunicazione più consultato in Italia con una diffusione di oltre il 42%. Internet viaggia molto vicino ai quotidiani tradizionali (45%) mentre in prima posizione resta solidamente la televisione (82,8%).
A livello macroeconomico nei paesi del G20 Internet già nel 2010 rappresentava una quota del 4% del PIL, un valore destinato a superare facilmente il 5% entro il 2016. In Italia, sempre nel 2016, l’impatto della rete sull’economia dovrebbe superare il 3% del PIL raggiungendo valori almeno pari a 59 miliardi di euro.
Per quanto riguarda lo specifico settore della pubblicità online, il report dell’Agcom evidenzia la presenza di un singolo operatore forte (Google) contornato però da molteplici operatori più piccoli in grado di fornire servizi più specializzati. Notevoli opportunità per le aziende arrivano anche dalla pubblicità nei social network dove forte è ovviamente la posizione di Facebook.
In termini complessivi in Italia nel 2012 i ricavi della raccolta pubblicitaria online sono arrivati a quota 1,5 miliardi, un valore quasi doppio rispetto al 2009. Tra i grandi paesi d’Europa però l’Italia appare ancora in ritardo nello sfruttamento di questo canale. Sempre nel 2012 infatti la raccolta ha raggiunto i 2,77 miliardi in Francia, i 4,55 miliardi in Germania e i 6,64 miliardi nel Regno Unito.
L’intero contenuto dell’indagine, oltre 200 pagine, può essere consultato sul sito ufficiale dell’Agcom.
