Acer, una delle società leader mondiali nella produzione di prodotti per l’elettronica e – soprattutto – di personal computer, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre in perdita nel corso degli ultimi dieci anni. I vertici societari hanno altresì affermato che, con queste basi di partenza e di consolidamento, sarà pressoché impossibile andare a conseguire un utile netto alla fine dell’esercizio, complice anche il grosso calo nelle vendite di pc.
Il secondo trimestre della compagnia si è infatti chiuso con una perdita pari a 234 milioni di dollari, contro un utile di circa 200 milioni di dollari conseguito nello stesso periodo dello scorso anno. La perdita trimestrale era comunque attesa ampiamente dagli analisti di tutto il mondo, che pur avevano stimato una contrazione non così evidente, e limitata a una cifra di gran lunga inferiore ai 100 milioni di dollari.
La causa principale della perdita trimestrale nei conti Acer è da imputarsi al quarto trimestre consecutivo di declino delle vendite. Facendo un passo ancora in avanti, possiamo tranquillamente affermare che Acer è una delle compagnie internazionali che più di altre ha sofferto della concorrenza esercitata da Apple, che con il suo tablet iPad sta mettendo in difficoltà i fatturati dei leader del comparto.
Non solo. Acer si è contraddistinta per una politica di prezzo particolarmente aggressiva: la compagnia ha infatti scelto di abbassare il prezzo di mercato delle proprie linee di prodotti, al fine di difendere fin all’estremo la propria quota di mercato. Una strategia di marketing che non ha funzionato, e che ha comportato, per la società, la necessità di tagliare posti di lavoro al fine di non peggiorare ulteriormente i conti aziendali.
Le vendite di Acer sono pertanto diminuite del 32% su base annua. Il taglio delle risorse umane annunciato a giugno interesserà infine 300 lavoratori.